La Nunziatura Apostolica in Italia, con lettera n. 17535/84 del 23 agosto 1984, ha trasmesso il seguente comunicato stampa relativo al tema della XVIII Giornata Mondiale della Pace.
Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha scelto come argomento per la XVIII Giornata Mondiale della Pace il tema della gioventù e la pace, che sarà espressa col motto:
LA PACE E I GIOVANI CAMMINANO INSIEME
Con tale tema non si vuole né privilegiare né escludere nessuna categoria di persone, essendo tutti chiamati ad essere nel mondo portatori ed operatori di pace; i giovani però possono contribuire in modo particolare con le loro forze, le loro energie, la loro generosità non solo a rendere più facile il cammino verso la pace, ma anche a camminare insieme ad essa.
Due fatti o circostanze concrete rendono inoltre attuale questa scelta. Il primo, di ordine ecclesiale, è basato sulle grandi manifestazioni dei giovani, avvenute sia qui a Roma durante l'Anno Santo della Redenzione, sia durante le grandi manifestazioni, svoltesi nei diversi Paesi visitati dal Santo Padre, le quali si sono distinte dappertutto per una singolare sensibilità per la pace. Il secondo è piuttosto di natura internazionale: è noto, infatti, che il 1985 è stato proclamato dall'ONU come l'« Anno Internazionale della Gioventù » , con riferimento anche al tema della « pace ».
Oltre ad essere di attualità internazionale, il tema ripropone bene tutta una catechesi sulla quale il Papa spesso è ritornato, vale a dire sulla necessità che i giovani si impegnino a costruire un mondo di pace, non solo a livello di Chiesa particolare, ma anche a quello di Chiesa universale.
Dice il Profeta Isaia come sono belli… i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace! » (Is 52, 7).
Se questa espressione è vera per tutti gli operatori di pace, lo è particolarmente per i giovani. E' ben nota infatti la grande importanza che essi hanno per lo sviluppo della società del domani; per questo i giovani furono definiti dagli antichi romani « seminarium rei pubblicae ». Essi, sensibili come sono ai grandi valori della fraternità, della compagnia e della solidarietà, rigettano qualsiasi forma di ingiustizia che turbi la pace sociale.
Tale sensibilità giovanile verso i problemi della pace e del disarmo esprime chiaramente una certa connaturalità del binomio « pace-gioventù », ma comporta anche una grave responsabilità per la società. I giovani sono i primi ad essere costretti ad impugnare le armi: in certi stati a regime dittatoriale essi sono i primi ad essere indottrinati e manipolati, in favore della violenza e della guerra.
Per incamminarli. sulla via della pace è necessario che la società li faccia consapevoli di questo loro alto compito, che è insieme un impegno ed un programma da condividere. La pace infatti ha le sue radici nell'« amore, gioia, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé » (Gal 5, 22).
Per camminare insieme verso la pace e nella pace, è necessaria una educazione della gioventù che si basi su un apprendimento interiore di queste virtù, su una vera formazione al rispetto degli altri al senso della giustizia nella verità, alla libertà autentica, al rispetto alla vita ed alle istituzioni, alla grandezza del perdono, all'amore alla pace, senza ombra alcuna di paternalismo.
Si! La Pace e i giovani camminano insieme, perché senza la gioventù non si costruisce la pace! Ma la pace interpella tutti. in primo luogo la coscienza degli uomini maturi. Sarebbe un errore parlare dei giovani e delle loro responsabilità nei riguardi della pace, prescindendo dagli adulti, perché la gioventù è sempre una relazione « partetutto », e cammina con la società, alla quale appartiene!