La Nunziatura Apostolica in Italia, con lettera n. 18483/85 del 21 giugno 1985, ha trasmesso il seguente comunicato stampa relativo al terna della XIX Giornata Mondiale della Pace.
COMUNICATO STAMPA
Sua Santità Giovanni Paolo II ha scelto, per la XIX Giornata Mondiale della Pace, il seguente tema: « LA PACE, VALORE SENZA CONFINI », con lo slogan:
« NORD-SUD, EST-OVEST: UNA SOLA PACE »
Con questo tema Sua Santità desidera mettere in risalto il carattere universale della pace e, in pari tempo, far riflettere sulla correlazione esistente fra l'impegno per la pace e quello per la giustizia sociale.
A questo argomento – che si ispira al Concilio Vaticano II (Cost. past. Gaudium et spes) e all'Enciclica di Paolo VI Populorum progressi – lo stesso Giovanni Paolo II ha già fatto riferimento nei Messaggi per la Giornata Mondiale della Pace degli ultimi due anni e nel Discorso tenuto al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede il 12 gennaio di quest'anno.
Ora il Santo Padre propone che sia approfondita tale problematica, esaminando come la ricerca di eque soluzioni alle disparità sociali esistenti tra Nord e Sud contribuisca ad attenuare le tensioni nelle relazioni tra Est e Ovest, e come dal dialogo e dall'intesa tra Est e Ovest scaturiscano una migliore possibilità di sviluppo e più ampie risorse a beneficio dei popoli del Terzo Mondo. Egli chiede che i due ordini di problemi non siano considerati separatamente. La preoccupazione del Santo Padre è che il mondo d'oggi sia solidale nella ricerca di una pace autentica, da costruirsi nella verità, nella giustizia e nell'amore sincero per ogni persona e per tutti i popoli, senza alcuna discriminazione.
Punto focale resta lo sviluppo integrale dell'uomo e delle nazioni. Negli ultimi anni la problematica dello sviluppo ha subito dei mutamenti e nuove questioni sono sorte. Calamità naturali e tragedie umane – ricordiamo quella della fame – affliggono oggi in modo drammatico intere regioni della terra.
Nello stesso tempo energie e risorse preziose sono consumate nelle contese e nella corsa ad armamenti sempre più sofisticati. La Chiesa desidera anzitutto richiamare il posto fondamentale che deve essere accordato all'uomo, considerato in tutte le dimensioni del suo essere e della sua vocazione, e quindi la centralità e l'universalità dei valori spirituali, etici e culturali che fondano la sua dignità, i suoi diritti e le sue aspirazioni.
Devono essere poi incoraggiati quegli atteggiamenti e quelle virtù che favoriscono l'autentico sviluppo, la giustizia e la pace: la solidarietà e fratellanza universale, la collaborazione e il rispetto reciproci, l'interdipendenza, la « self-reliance ». D'altra parte devono svilupparsi il dialogo, la tutela e promozione dei diritti umani, la volontà di costruire le strutture istituzionali politiche e giuridiche per una pace globale.
Questo scopo sta al cuore dell'Anno Internazionale della Pace, proclamato dalle Nazioni Unite per il 1986, e che sarà inaugurato il 24 ottobre 1985, in occasione del 40° anniversario di fondazione dell'ONU.
Tale scopo deve costituire per tutte le nazioni e per ciascun uomo un imperativo morale. Non si tratta di un lusso per i pochi che vogliono esservi coinvolti. Di fronte alle situazioni di sofferenza di tanta parte dell'umanità, alle incomprensioni fra nazioni, alla sfida rappresentata dalla corsa agli armamenti, l'appello del Santo Padre alla pace è rivolto al cuore e alla mente di ogni persona di buona volontà. Questo appello, chiaro e fervido, interpella tutti noi: « La pace è un valore senza confini »; su Nord-Sud, Est-Ovest aleggi una sola pace.