Allocuzione del Santo Padre (tenuta alla Domus Mariae il 19 giugno 1971)
Cari e venerati Fratelli,
La simultaneità del nostro desiderio e del vostro invito dice quanto sia giustificato e felice questo incontro della nostra umile persona con la vostra assemblea. Superfluo noi crediamo esporre ancora una volta i titoli che non solo giustificano ma esigono che noi siamo in mezzo a voi, mentre voi studiate le condizioni, i bisogni, i piani della vita religiosa e pastorale della Chiesa in Italia; sono a tutti noti e da nessuno impugnati, anzi, noi crediamo, da ognuno di voi riconosciuti ed onorati. Utile piuttosto e confortante può essere invece godere insieme del significato d'una riunione come questa, sia pure essa semplice e momentanea: essa rispecchia nel quadro esteriore di questa scena, che raccoglie l'Episcopato Italiano ed il Papa con lui, in fraterna conversazione, la collegialità, che organicamente insieme li compagina; diciamo di più, la comunione che fra loro ed a Cristo li unisce, e alla Chiesa li collega, e lascia a noi gustare in qualche modo il mistero, così nostro, così evangelico, della unità. Avvertire l'esperienza sensibile di tale mistero, che stiamo vivendo e ora quasi celebrando, e tradurre in sentimenti umani e spirituali questa caratteristica realtà di Chiesa può essere motivo di singolare conforto, stimolo a generosa attività, sorgente di segreta speranza. Ripetiamo pure con interiore persuasione: “Ecee quam bonum et quam jucundum habitare fratres in unum!” (Ps.132,1).
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SEGRETERIA GENERALE