Questo testo è destinato specialmente ai Consigli pastorali parrocchiali e agli operatori pastorali dei vari ambiti, ma interessa anche le aggregazioni laicali e gli altri soggetti ecclesiali, quale strumento per la comune verifica degli orientamenti della C.E.I. per gli anni '90 Evangelizzazione e testimonianza della carità.
La proposta di un discernimento comunitario di così vaste dimensioni è indubbiamente un fatto ecclesiale di grande rilievo, sia come metodo di lavoro sia come segno di comunione. Merita di essere accolta con la più grande attenzione e di essere estesa in modo capillare al tessuto di base delle nostre Chiese in Italia. In tal caso potrà senza’altro offrire un concreto ed efficace contributo alla «conversione pastorale» delle nostre comunità, raccomandata dal Convegno ecclesiale di Palermo, stimolando la pastorale ordinaria ad accentuare la sua dimensione educativa e missionaria secondo le istanze del progetto culturale.
È anche vivamente auspicabile che la verifica venga attuata tenendo presenti le indicazioni dell'Episcopato italiano sul discernimento comunitario, contenute nella nota pastorale pubblicata a conclusione dello stesso Convegno: «Perché [il discernimento] sia autentico, deve comprendere i seguenti elementi: docilità allo Spirito e umile ricerca della volontà di Dio; ascolto fedele della Parola; interpretazione dei segni dei tempi alla luce del Vangelo; valorizzazione dei carismi nel dialogo fraterno; creatività spirituale, missionaria, culturale e sociale; obbedienza ai Pastori, cui spetta disciplinare la ricerca e dare l'approvazione definitiva. Così inteso, il discernimento comunitario diventa una scuola di vita cristiana, una via per sviluppare l'amore reciproco, la corresponsabilità, l’inserimento nel mondo a cominciare dal proprio territorio» (Con il dono della carità dentro la storia, 21).
Roma, 31 maggio 1998
Solennità di Pentecoste
+ ENNIO ANTONELLI
Segretario Generale