Con l’Accordo di modificazione del Concordato lateranense, firmato il 18 febbraio 1984, la Santa Sede e la Repubblica italiana si sono impegnate “nel rispettivo ordine” a collaborare “per la tutela del patrimonio storico e artistico”, concordando “opportune disposizioni per la salvaguardia, la valorizzazione e il godimento dei beni culturali d’interesse religioso appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche” (art. 12, n. 1, in “Notiziario della Conferenza Episcopale Italiana” n. 3/1984, p. 81). In particolare, per favorire la “conservazione” e la “consultazione” di archivi di interesse storico e biblioteche appartenenti ai medesimi enti e istituzioni, hanno previsto la stipulazione di intese “tra i competenti organi delle due Parti” (art. 12, n. 1, comma terzo).
Una prima Intesa di ordine prevalentemente procedurale fu sottoscritta il 13 settembre 1996 dal Presidente della C.E.I. e dal Ministro per i beni culturali e ambientali (cf “Notiziario della Conferenza Episcopale Italiana” n. 9/1996, p. 337-342). Una nuova Intesa concernente specificamente gli archivi di interesse storico e le biblioteche ecclesiastiche è stata sottoscritta dal Presidente della C.E.I. e dal Ministro per i beni e le attività culturali il 18 aprile 2000 (cf “Notiziario della Conferenza Episcopale Italiana” n. 6/2000, p. 169-180). La C.E.I. si è impegnata ad approntare uno schema-tipo di regolamento, in base al quale l’autorità ecclesiastica territoriale competente predisporrà il regolamento di ciascun archivio storico diocesano e di ciascuna biblioteca di particolare rilevanza (cf art. 2, comma 2 e art. 6, comma 2), disciplinandone tra l’altro le modalità di accesso e di fruizione.
Per gli archivi di interesse storico uno schema-tipo di regolamento era già stato approvato dal Consiglio Episcopale Permanente nella sessione del 27-30 marzo 1995 (cf “Notiziario della Conferenza Episcopale Italiana” n. 8/1997, pp. 227-237).Per poter dare completa esecuzione agli impegni assunti nell’Intesa del 2000 e meglio disciplinare tutte le istituzioni interessate, si è predisposto, in collaborazione con l’Associazione Bibliotecari Ecclesiastici Italiani (A.B.E.I.), uno schema-tipo di regolamento per le biblioteche ecclesiastiche, presentato in prima lettura nella sessione del Consiglio Episcopale Permanente dell’11-14 marzo 2002 e definitivamente approvato nella sessione del 16-19 settembre 2002.
A livello locale spetta ora al Vescovo diocesano:
a) identificare tra le biblioteche ecclesiastiche aperte al pubblico e soggette alla sua giurisdizione la biblioteca diocesana: si tratta di una biblioteca di particolare rilevanza per il patrimonio posseduto e per il servizio offerto; essa costituisce il punto di riferimento centrale per l’insieme delle biblioteche ecclesiastiche esistenti nel territorio diocesano;
b) dopo aver apportato eventuali integrazioni, tradurre in pratica il testo approvato dal Consiglio Episcopale Permanente, emanando, attraverso un proprio decreto, il regolamento diocesano delle biblioteche ecclesiastiche.
Ciascuna biblioteca si doterà poi di disposizioni applicativedel regolamento diocesano.