Eccellenza carissima, con gioia l’accogliamo tra noi in questo primo giorno di esercizio della Presidenza della CEI, a cui la benevolenza del Santo Padre L’ha voluta chiamare. Vorremmo che, fin da questo saluto, Lei possa percepire la dedizione e l’amicizia con cui si deve sentire accolto in questa Segreteria Generale, dove operano sacerdoti, religiosi e religiose, laici e laiche con diversi incarichi e su diversi fronti culturali, sociali e pastorali, ma tutti uniti dall’amore per la Chiesa e dalla convinzione che qui ci si sta con un atteggiamento di servizio verso le Chiese particolari d’Italia e per tutto il cattolicesimo del nostro Paese.
Sappiamo che non Le siamo del tutto sconosciuti, alcuni di noi anche personalmente, io per primo che faccio memoria dei felici anni di collaborazione nell’ambito della catechesi e dell’insegnamento della religione cattolica. Lei ci conosce, perché come Vescovo, prima a Pesaro, poi nell’Ordinariato Militare e ora a Genova, ha potuto provare il sostegno che dalla CEI e dalla sua Segreteria Generale può venire alle diocesi.
Non Le è neanche sconosciuto del tutto il modo di lavorare della CEI, grazie all’esperienza che ha potuto fare nella segreteria di due Commissioni Episcopali e nella presidenza del Consilio di Amministrazione della società che edita il quotidiano Avvenire. Sarà quindi facile individuare modalità di collaborazione che possano permetterLe di svolgere al meglio il servizio di presidenza della Conferenza che Le è richiesto.
Non sono questi momenti facili per la vita della Chiesa in Italia e per la società italiana. Possiamo fare affidamento su quanto è stato preziosamente seminato dal Card. Ruini negli anni della sua presidenza.
Ora però è immaginabile che ci attendano ulteriori prove e quindi ulteriori traguardi, in una continuità che, proprio per essere fedele, deve sapersi anche sviluppare e trovare forme specifiche per i nuovi contesti che si apriranno davanti a noi. Siamo tutti convinti che, per la Sua preparazione ed esperienza, Lei potrà affrontare con successo tali compiti.
Da parte nostra Le assicuriamo l’appoggio più convinto e la messa a disposizione delle nostre risorse intellettuali e organizzative. Sappia di poter contare su una Segreteria Generale totalmente disponibile e generosamente coinvolta fin d’ora nei progetti che vorrà indicarci. Sappiamo anche che la nostra collaborazione potrà avvalersi della disponibilità e serenità dell’approccio umano che La contraddistingue e che favorirà l’intessersi di rapporti umani e di lavoro autentici e profondi.
Per quanto mi riguarda, sono certo che l’amicizia che ci lega da lunghi anni potrà ulteriormente prolungarsi e intensificarsi in una collaborazione che Le assicuro fin d’ora sarà la più ampia e la più devota.
Il Signore colmi dei suoi doni il cammino che oggi inizia e ne abbiano beneficio la Chiesa e la gente in Italia.
Roma, 8 marzo 2007
+ GIUSEPPE BETORI