Nell'aprile 1975 il Consiglio Permanente aveva deliberato la costituzione di una Consulta ecclesiale delle opere caritative e assistenziali, per favorire il coordinamento delle attività caritative della Chiesa italiana a livello nazionale, e di riflesso a livello locale, e aveva affidato alla Caritas Italiana il compito di promuovere la suddetta Consulta.
La Caritas Italiana diede vita alla Consulta, invitando a fame parte i vari organismi interessati; la Consulta ha operato in sintonia con gli indirizzi della C.E.I., affrontando i vari problemi di sua competenza.
Successivamente, con l'approvazione dello Statuto della Caritas Italiana, il Consiglio Permanente (10-13 marzo 1986) stabili che la Consulta fosse presieduta dal Presidente della Caritas stessa, e nella sessione del 12-15 gennaio 1987 ne approvò il Regolamento.
Con l'avvenuta costituzione della Commissione Episcopale per il servizio della carità s'è posto il problema della presidenza della Consulta: essa non spetta più al Presidente della Caritas Italiana, ma al Presidente della Commissione Episcopale. Nell'occasione s'è avvertita anche l'esigenza di riformulare in modo più articolato il Regolamento del 1987, anche per favorire una presenza più ampia degli organismi ecclesiali, o collegati comunque con la Chiesa, che operano in un settore – quello socio-assistenziale – in continua evoluzione.
La proposta di nuovo Regolamento della Consulta (chiamata ora “degli organismi socio-assistenziali”) è stata esaminata e approvata dalla Commissione Episcopale per il servizio della carità, assumendo le osservazioni e i suggerimenti dati dai componenti della stessa Consulta.
Sottoposto al Consiglio Episcopale Permanente, il Regolamento è stato approvato nella sessione del 13-16 gennaio 1992.