Venerati e cari Confratelli, questa nostra 53ª Assemblea Generale, che ha luogo sei mesi dopo quella di Assisi, si colloca in un contesto segnato da molteplici tensioni e difficoltà, e anche da eventi tragici, che ci fanno avvertire più forte il bisogno della preghiera al Signore ricco di misericordia, oltre che il grande valore della nostra reciproca comunione. Queste giornate che trascorreremo insieme, dedicando nuovamente speciale attenzione alle tematiche della parrocchia, dell’iniziazione cristiana e della comunicazione sociale, sono dunque un’occasione di grazia, per vivere concretamente i vincoli della comunione e per offrire il nostro umile servizio alla Chiesa e al popolo italiano.
1. Il nostro pensiero va ancora una volta al Santo Padre: in questa serata che precede il suo genetliaco gli porgiamo un fervido augurio, per la sua Persona e il suo Ministero, con affetto filiale e con profonda gratitudine, e gli assicuriamo di tutto cuore la nostra preghiera e quella delle nostre Chiese, in attesa di avere la gioia di incontrarlo, nella mattina di giovedì, e di accogliere la sua illuminante parola. L’entusiasmo che il Papa continua a suscitare tra i giovani, come si è visto in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, la Domenica delle Palme e già il giovedì precedente, con i giovani di Roma e del Lazio, è un segno della forza coinvolgente che scaturisce dal suo messaggio e dalla sua testimonianza di fede e di amore.A Giovanni Paolo II siamo particolarmente grati per il suo incessante Magistero di pace, per la sollecitudine che sempre mostra per la nostra nazione – e che tanto nobilmente si è espressa nei confronti dei nostri concittadini tenuti in ostaggio in Iraq –, per l’invocazione contenuta nel Messaggio pronunciato il giorno di Pasqua in Piazza San Pietro: “la fiducia torni a dare respiro alla vita dei popoli”.In questo ultimo anno, dopo la pubblicazione dell’Enciclica Ecclesia de Eucharistia, gli insegnamenti del Papa e della Santa Sede circa la fede e la vita della Chiesa hanno riguardato soprattutto le due grandi tematiche, tra loro intrinsecamente connesse, dell’episcopato e della liturgia. Da ultimo la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha pubblicato l’Istruzione Redemptionis Sacramentum, che va letta “in continuità” con la predetta Enciclica (cfr n.2) ed ha lo scopo di promuovere l’osservanza convinta e fedele delle norme relative all’Eucaristia, per esprimere e tutelare il mistero eucaristico, nel quale “è contenuto l’intero bene spirituale della Chiesa, ovvero Cristo stesso, nostra Pasqua, fonte e culmine di tutta la vita cristiana” (ivi, n.2). Proprio il carattere intimamente ecclesiale dell’Eucaristia richiede infatti di essere tradotto in pratica anche attraverso l’osservanza concreta delle norme che la riguardano. Come Vescovi accogliamo dunque volentieri l’invito ad esercitare quei compiti di promozione e di vigilanza che appartengono costitutivamente al nostro ministero di primi dispensatori dei misteri di Dio.
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