veniamo da mesi particolarmente impegnativi e intricati, che dettagliano una condizione sempre più complessa, per noi italiani come per l’Europa. Non si è infranto un equilibrio da riaggiustare; è accaduto qualcosa di più consistente e profondo che ha portato a galla di colpo le contraddizioni, le ingenuità, le fughe in avanti, gli squilibri, i rinvii accumulatisi nei decenni e sui quali evidentemente ci si illudeva di continuare a lucrare. Bisognerà riflettere per meglio comprendere le radici profonde – culturali, morali ed economiche – della crisi, ma nel contempo dobbiamo farci carico del pregresso, anche quello più rinviato e sgradevole. Non è la prima volta, nell’Italia moderna, che si debbano affrontare prove dure e inesorabili. Forse, in altri passaggi, però, s’imponevano convinzione diffusa, coraggio corale, quasi entusiasmo contagioso. Anche per questo noi Vescovi ci riuniamo: la vita del nostro popolo ci tocca e le condizioni di essa ci interrogano. «La Chiesa – diceva di recente il Papa alla Coldiretti (Discorso all´Assemblea nazionale, 22 giugno 2012) – non è mai indifferente alla qualità della vita delle persone». Come Pastori, ci lasciamo guidare da quello sguardo del discernimento che, non a caso, taluno considera oggi come la “regola” principale emersa con il Concilio Vaticano II. Discernimento sapientemente usato per andare in profondità, come a carpire la traccia del pensiero di Cristo su questa situazione. …
S. Em. Card. Angelo Bagnasco