Di fronte al tragico avvenimento, orrendamente criminoso, che ha di nuovo sconvolto la convivenza e la coscienza civile del nostro Paese, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana non può non esprimere, a nome di tutti i Vescovi d'Italia, il più profondo dolore e la più accorata deplorazione.
La pietà per le vittime innocenti e la partecipazione al cordoglio di quanti hanno perduto in loro parenti ed amici sono il primo cristiano sentimento che pervade l'animo dei buoni.
I Vescovi italiani invitano perciò tutti i credenti alla preghiera di suffragio e di implorazione per quanti hanno sofferto e soffrono, nella loro carne, l'amaro frutto di una inumana perfidia.
Ma dalla solidarietà e dal compatimento non possono essere disgiunti la condanna e la esecrazione d'una violenza, follemente eversiva, che continua a proliferare e ad agire nel tessuto stesso della nostra vita quotidiana.
Essa offende Dio e l'uomo nel più profondo della sua dignità e del suo valore ed è solo fautrice di odio, di discordia e di sventure senza fine.
I Vescovi italiani supplicano quanti hanno pubbliche responsabilità perché vogliano provvedere, con unanime impegno, al retto e giusto convivere civile, che emargini e svuoti le terribili forze disgregatrici.
Essi chiedono a tutti i cittadini, e particolarmente ai credenti coscienziosa e fattiva condanna di ogni forma di sopraffazione e di violenza, impegnandosi ciascuno alla collaborazione e alla concordia nella ricerca sincera del bene comune.
Roma, 6 agosto 1974.
PRESIDENZA DELLA CEI