Omelia di S.Em.za Card. Angelo Bagnasco in occasione della Veglia Pasquale – 19 aprile 2014

Omelia di S.Em.za Card. Angelo Bagnasco in occasione della Veglia Pasquale - 19 aprile 2014

“La gioia pasquale”
 
Cari Fratelli e Sorelle 
La notte è dominata dalla luce,  perché con Gesù risorto si è accesa una nuova vita, quella dell’uomo insieme a Dio. E’ questa la novità di questa santissima notte: non più vivere davanti a Dio o lontani da Lui, ma vicini e insieme a Dio, al suo fianco. Questo miracolo cambia il modo di esistere: Dio è venuto accanto all’uomo per stare con lui. E questa è la vita della grazia. 
1.          Viviamo un tempo in cui la dilatazione dell’io individuale produce solitudine; l’individuo è diventato individualista; il senso della propria autonomia è talmente esasperato da rendere l’uomo  prigioniero di se stesso, privo di legami d’amore, incapace di donarsi. Donarsi, infatti, significa uscire, rinunciare per ritrovarsi più ricchi nel “noi”. Dio – in un certo senso – è uscito da se stesso, si è espropriato per farsi come noi e donarsi a noi. Gesù risorto rimane non solamente in mezzo al mondo, ma con il mondo, vuol fare la storia con gli uomini; ci offre la sua compagnia, la sua intimità d’amore. Ma noi? Siamo disposti a camminare fianco a fianco con Lui, ad ascoltare e seguire le sue parole che scaldano il cuore e danno luce? Nella tomba oscura che rinchiudeva il corpo del Signore, possiamo vedere le catene del nostro io, delle nostre presunzioni, dei nostri deliri di autonomia: è questa la nostra tomba. Ma se accogliamo Gesù risorto, anche noi risorgeremo con Lui e non avremo paura neppure delle nostre fragilità e cadute.  
 2.        Tra poco, un gruppo di amici riceverà il Battesimo, la Cresima e la Santa Eucaristia: diventeranno cristiani cattolici. Siamo grati a voi per la scelta che fate: essa ci incoraggia ad essere cristiani più veri e coraggiosi. Vi siete preparati con serietà, ma molte cose dovete ancora scoprirle: è vivendo la fede che la si approfondisce, così come amando s’impara ad amare. Insieme alla gioia di vivere a fianco del Signore, troverete le difficoltà della testimonianza cristiana: il mondo vi guarderà con sorpresa, a volte con diffidenza, forse con ostilità. Dovrete andare contro corrente, ma non temete, non sarete soli: state uniti nelle vostre comunità cristiane, con i vostri sacerdoti. State uniti al Vangelo e ai Sacramenti. E scoprirete che la gioia di Gesù è anche la vostra, quella gioia intima che non dipende dalla buona fortuna, ma dall’essere amati da Dio, dal vivere con Lui anche le inevitabili prove dell’esistenza. Il mondo è chiassoso e triste, ha paura e cerca di allontanarla con la fuga nella droga, nell’alcol, nella ricerca del pericolo anche a prezzo della vita. Lo spettacolo provoca un immenso dolore, specialmente quando vede protagonisti giovani e ragazzi. Verrà il giorno in cui il giudizio di Dio sarà severo su coloro che inducono e speculano sui ragazzi per arricchirsi. Sì, c’è bisogno di dire che la gioia è possibile: le nostre colpe hanno sfidato Dio, hanno provocato il suo amore, come se volessero misurarne la profondità. Ma la sfida è stata vinta da Cristo! Per questo possiamo gridare sui tetti la gioia della Pasqua, la gioia cristiana. 
                                                                                             Angelo Card. Bagnasco
                                                                                             Arcivescovo di Genova
 

S. Em. Card. Angelo Bagnasco

19 Aprile 2014

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