All'Em.mo Cardinal Presidente è pervenuta la seguente lettera (n. 389 del 22.3.1968) della Nunziatura Apostolica d'Italia, in cui si raccomanda un più vivo impegno delle nostre comunità diocesane per la raccolta dell'Obolo di S. Pietro.
Mentre s'avvia lo studio per un riordinamento delle varie “collette”, più volte auspicato e ormai indispensabile per rendere più efficace la solidarietà dei nostri fedeli alle necessità della Chiesa, preghiamo gli Ecc.mi Vescovi di dare incremento a questa tradizionale e significativa raccolta, nei modi e nei tempi che riterranno più opportuni.
L'Eminentissimo Cardinale Segretario di Stato di Sua Santità mi ha inviato una lettera per richiamare l'attenzione sull’opportunità che i fedeli italiani si rendano ancor più sensibili al valore religioso della loro offerta per “l'Obolo di S. Pietro”.
Il detto Eminentissimo Porporato fa espressamente notare che l'Obolo “non solo costituisce una luminosa testimonianza di unione con la Santa Sede e di ossequio verso il Vicario di Cristo ma offre a Lui la possibilità di andare incontro alle sempre crescenti necessità del Suo apostolico ministero ed alle istanze di chi soffre per la povertà e l'indigenza”.
In ossequio alle venerate istruzioni ricevute, mi do premura di far presente quanto sopra a Vostra Eminenza in modo che Ella possa considerare se convenga suggerire agli Ecc.mi Vescovi Italiani qualche iniziativa affinché i loro fedeli acquistino sempre più coscienza di tale testimonianza e per stimolare la loro generosità.
PRESIDENZA DELLA CEI