Il senso della responsabilità per l’edificazione della città dell’uomo nella prospettiva del Vangelo è costitutivo della vita di fede nel suo porsi, nel suo configurarsi riflessivo e nel suo dispiegarsi fattivo, articolato e multiforme: «L’azione in favore della giustizia e la partecipazione nella trasformazione del mondo ci appaiono chiaramente come una dimensione costitutiva della predicazione del Vangelo, cioè come la missione della Chiesa per la redenzione del genere umano e la liberazione da ogni stato di cose oppressivo» (GIOVANNI PAOLO II, Centesimus annus, n. 54).
La salvezza che il Vangelo proclama non si restringe certo nell’angusto perimetro socio-economico, ma riguarda l’uomo nella sua integrità, come soggetto posto in relazione costitutiva con Dio e virtuosa con gli altri uomini e con il creato. L’agire cristiano trova forma distintiva nel precetto della carità evangelica che, compiutamente, si esprime come profezia e prassi: «La fede infatti tutto rischiara di una luce nuova, e svela le intenzioni di Dio sulla vocazione integrale dell’uomo, e perciò guida l’intelligenza verso soluzioni pienamente umane» (Gaudium et spes, n. 11). È una nuova creazione (cf 2Cor 5,17). Essa tocca anzitutto la dimensione personale, nell’intimità profonda del soggetto: nessun rinnovamento è possibile sul piano storico e sociale se non è preceduto, sostenuto e motivato dalla conversione del cuore. (…)
PRESIDENZA DELLA CEI