1. – Domenica 1° febbraio si celebra in tutte le diocesi italiane la Giornata per la Vita.
In quel giorno, la liturgia della Chiesa riproporrà l´annunzio del Vangelo di Cristo: « Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio » (Matteo 5,9). E´ una promessa ed un appello per tutti, perché deriva da « quella profonda verità sull´uomo secondo la quale siamo una sola famiglia » di figli di Dio. « Ciò che ci unisce è tanto di più di ciò che ci separa e divide: è la nostra comune umanità » (Messaggio del Papa Giovanni Paolo II per la Giornata Mondiale della Pace, 1 gennaio 1987, nn. 1, 11).
2. – Per una effettiva solidarietà della famiglia umana intendiamo dare sviluppo all´impegno ed alla speranza suscitati, nell´ottobre scorso, dall´incontro del Papa e dei rappresentanti delle religioni del mondo ad Assisi.
Insieme alle nostre popolazioni e con tutti i popoli del mondo condividiamo le preoccupazioni per l´oggi e per il domani dei lavoratori, delle famiglie, dei giovani. E non possiamo fare a meno di ricordare a tutti, credenti e non credenti, che la pace si costruisce a partire dall´accoglienza, l´amore, l´aiuto verso ogni creatura umana e che ogni atto contro la vita, in guerra, per strada o in una clinica, è contro la pace.
Di fronte alla « sfida della pace », che attraversa l´esistenza degli uomini e delle nazioni, non è possibile far tacere l´imperativo interiore della coscienza morale che ci ingiunge di rispettare, proteggere e promuovere la vita, dal seno materno fino al letto di morte » (Allocuzione di Giovanni Paolo II ad Assisi, 27 ottobre 1986, n. 4).
Quale pace se non salviamo ogni vita?
Siamo più che mai convinti che l´autentico bene dell´umanità si realizza solo per questa strada, scomoda all´egoismo, ma possibile all´amore. Su di essa chiediamo agli italiani di camminare con coraggio e con fiducia.
3. – L´appello non è nuovo e ci rendiamo conto che deve confrontarsi con delle resistenze o anche difficoltà che possono sembrare insormontabili. La gioia per un bimbo che nasce porta con sé anche dei sacrifici ed a volte richiede scelte di generosità. Inoltre, i mezzi messi a disposizione dalla scienza facilitano l´arbitrio di volere con ogni mezzo o di rifiutare ad ogni costo una vita, a seconda dei propri calcoli o dei propri desideri. Ma non tutto ciò che è possibile alla scienza è lecito. E non sempre ciò che è consentito dalla legge degli uomini è giusto davanti alla coscienza morale. La parola di Dio: « Domanderò conto all´uomo della vita dell´uomo » (Genesi 9,5) ci fa avvertiti che ne siamo responsabili, ma non ne siamo padroni assoluti.
Al tempo stesso, la solidarietà nel difenderla e promuoverla è oggi possibile più che in passato, perché le risorse di cui dispone l´umanità si sono moltiplicate e diventa più che mai irrinunciabile utilizzarle per il vero bene di tutti.
E´ tempo ormai che la scienza, l´economia, la politica, la cultura si dedichino davvero a servire la dignità della vita di tutti. E che le risorse materiali e morali non siano impiegate per uccidere, ma per aiutare a nascere ed a vivere, sopra tutto in quelle situazioni nelle quali il bisogno, la solitudine, la paura suggeriscono il ricorso all´aborto o al suicidio o all´eutanasia.
4. – La solidarietà per la vita non è vera ed efficace senza un impegno morale coerente, sia nei momenti di emergenza, come nell´esistenza quotidiana.
E´ necessario che quanti abbiamo a cuore la causa della vita ci impegniamo a rinnovare la mentalità comune nei confronti della sessualità e della procreazione, della vita affettiva, del matrimonio e della famiglia. Non si può negare, infatti, che i reati contro la vita e i tentativi indiscriminati per manipolarla hanno origine da un vuoto morale di cui si è vittime e responsabili.
La testimonianza e la promozione di questa rinnovata cultura della vita sono già in atto da parte di tante famiglie nelle quali la comunione degli sposi e tra genitori e figli rende capaci di condividere la gioia ed il sacrificio di vivere gli uni per gli altri e di crescere insieme nella fedeltà agli impegni della comunità ecclesiale e sociale.
Un contributo decisivo è chiesto ai giovani della nuova generazione, i quali cercano migliori certezze e più credibili ragioni di vita e possono, con sincerità e generosità, cooperare per una civiltà che riconosca davvero la verità e la bellezza, la dignità e la responsabilità della persona, dell´amore, della famiglia.
5. – Nella Giornata per la Vita la preghiera, che è già costruzione di pace, è il primo impegno. Nella preghiera la Chiesa interpreta ed accoglie ogni autentica aspirazione alla pace. Per tutti chiede a Dio un supplemento di sapienza e di amore a favore di ogni vita.
A tutti domanda l´impegno per garantire più concretezza, maggiore partecipazione e migliore efficacia a tutte le iniziative che danno continuità alla celebrazione di questa Giornata.
Come la pace, la vita « è sempre un dono di Dio; eppure, essa dipende anche da noi » (Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, 1 gennaio 1987, n. 11).
La solidarietà nell´impegno di salvarla per tutti è la migliore risposta all´amore di Dio che la pone nelle nostre mani.
Roma, 19 gennaio 1987