IL PRIMATO DELLO SPIRITO
1. – All'inizio della Quaresima risuona più vivo e urgente l'appello del Signore Gesù: “Convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15).
I cristiani sentono di dover accogliere questo appello come rivolto anzitutto a se stessi. Partecipi della difficile situazione morale e sociale che il nostro Paese attraversa, essi devono interrogarsi sulla maturità della loro fede, sulla coerenza della loro testimonianza e sull'incidenza del loro impegno di annuncio, celebrazione e servizio al Vangelo. Per nessuno di noi risuoni il rimprovero che l'apostolo Pietro rivolgeva ai primi cristiani: “Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltare le spalle al santo precetto che era stato loro dato” (2 Pt 2,21).
La Quaresima è il “momento favorevole” della conversione, della penitenza e della riconciliazione che libera e salva. In una società in cui si fa ogni giorno più viva la ricerca di novità, la Quarisima è l'offerta del cambiamento più radicale, perché tocca il cuore dell'uomo. Può segnare un nuovo inizio per chi, in tante forme, è alla ricerca di un senso ultimo alla propria vita. Così anche il rinnovamento della società potrà essere assicurato da un più forte senso del dovere, della giustizia e della solidarietà. Tutto in un clima di ricuperata fiducia e speranza.
La Chiesa è chiamata a trasmettere la “buona notizia” della riconciliazione e della pace grazie alla croce di Cristo, e a promuovere la purificazione del cuore e della vita attraverso la pratica convinta e generosa della disciplina quaresimale. Un più attento e religioso ascolto della parola di Dio, una più intensa preghiera, una maggiore sobrietà di vita e una più incisiva testimonianza di carità verso quanti sono poveri o soffrono nel corpo e nello spirito, sono modalità concrete per attuare una vera mobilitazione interiore, nella consapevolezza che il destino dell'uomo e le sorti dell'intera società si giocano sul terreno dello spirito.
2. – La liturgia della Parola nelle domeniche di Quaresima di questo anno propone alla comunità cristiana un itinerario di fede, che aiuta a rivivere in pienezza la grazia del Battesimo per giungere rinnovata alla Pasqua del Signore. I singoli fedeli sono chiamati a vivere nella propria persona l'itinerario spirituale della Quaresima, sia con la celebrazione della Penitenza e con la partecipazione all'Eucareistia, sia dando spazio a quella novità di vita che il Battesimo dona come principio e forza di un'esistenza sempre più conforme a Cristo e al suo Vangelo.
Tra le indicazioni pratiche suggeriamo l'accostamento e la conoscenza del Catechismo della Chiesa Cattolica, nel quadro del progetto catechistico della nostra Chiesa e come fondamento dei Catechismi dell'episcopato italiano: esso è una preziosa guida per riscoprire e approfondire la propria adesione a Cristo, la propria appartenenza alla Chiesa e l'impegno a testimoniare il Vangelo nel nostro tempo.
Ricostruire il tessuto cristiano delle stesse comunità ecclesiali e ispirare ai valori evangelici la vita della società comportano per tutti i credenti una rinnovata capacità di discernimento e di scelte per essere testimoni credibili ed efficaci della verità e dell'amore.
3. – Una simile testimonianza ci riconduce a Dio stesso, che si è rivelato Verità e Amore nel suo figlio Gesù. Per questo è necessario incontrarsi con Cristo, aderire a Lui, rimanere in Lui per rivivere nella propria esistenza il mistero della sua morte e risurrezione come dono di vita per ogni uomo.
La comunione a Cristo, che prega e fa penitenza nel deserto, può attuarsi in un modo particolarmente significativo e fecondo con la pratica dei Ritiri e degli Esercizi spirituali, chiamati a ragione “tempi forti dello Spirito”. Essi conducono ad una singolare esperienza di Dio, che si compie nel silenzio che apre all'ascolto meditativo e orante della sua parola, nella contemplazione delle manifestazioni del suo amore e nell'accoglienza dei suoi doni e della sua legge.
Nel segreto del proprio cuore, sotto l'influsso dello Spirito di Dio e con l'aiuto di un maestro e di una guida spirituale, l'uomo viene raggiunto dalla grazia che rinnova e trasforma, è spinto ad uscire dalle chiusure del proprio egoismo, è invitato a dare un senso nuovo e una svolta evangelica alla propria esistenza camminando in quella radicalità di fede e di servizio che Cristo chiede ad ogni suo discepolo.
4. – All'interno di questo richiamo al primato dello spirito la Presidenza della C.E.I. accoglie e fa propria l'iniziativa della Federazione Italiana Esercizi Spirituali (F.I.E.S.) di illustrare ai fedeli, nella prima domenica di Quaresima, i “tempi forti dello Spirito” e le modalità concrete con cui vengono proposti nelle singole comunità parrocchiali e nei diversi gruppi, movimenti e associazioni ecclesiali.
Per imparare a fare di Dio il riferimento essenziale della propria vitaè necessario trovare il tempo per un'esperienza più profonda dell'incontro personale con Lui.
Tale esperienza, l’'ascolto di Dio, è la sola cosa “di cui c'è bisogno”. A ciascuno di noi è chiesto, come alla donna del Vangelo, di scegliere ancora una volta “la parte migliore'' che non ci sarà tolta (cfr Lc 10,44).
Roma, 22 febbraio 1993
LA PRESIDENZA
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA