Con lettera n. 9342/76 del 14-1-1976 il Pontificio Consiglio «Cor Unum» trasmetteva ai Presidenti delle Conferenze Episcopali il testo del seguente Messaggio, preceduto da una breve presentazione e da un invito ad una larga diffusione.
Diletti figli e figlie,
mentre siamo ancora impregnati dello spirito e delle grazie dell'Anno Santo, ecco che si apre il Tempo liturgico della Quaresima: il tempo privilegiato dell'approfondimento spirituale, quando ciascuno è invitato a interrogarsi nella preghiera e ad agire.
Viviamo la verità in noi, per prepararci a rivivere con la Chiesa i Misteri del Cristo sofferente, morto e risorto per essa e per tutti gli uomini.
Perciò, dilettissimi figli, «noi vi esortiamo a non ricevere invano la grazia di Dio» (2 Cor 6, 1), che è Amore e dono di sé, e Noi vi ripetiamo la raccomandazione che abbiamo presentato come una delle conclusioni dell'Anno Santo: «Amate i fratelli! amate gli uomini, che hanno bisogno del vostro amore e del vostro servizio»! (cfr. 1 Gv 4, 19-21).
Sarà la carità fraterna e sociale, ravvivata, moltiplicata nelle opere di bene, che non solo documenterà il nostro fedele impegno all'Anno Santo, ma ne dimostrerà la fecondità e l'attualità anche negli anni avvenire». (Discorso nell'Udienza Generale del 17 dicembre 1975, L'Osservatore Romano, 18 dicembre 1975).
Per partecipare all'instaurazione della Giustizia e perché il Vangelo dell'Amore abbia i suoi testimoni, dividete ciò che possedete con il vostro prossimo: il vero povero scopre sempre uno più povero di lui.
Partecipate generosamente all'aiuto reciproco tra le Chiese, rispondendo all'appello che vi sarà rivolto, come ogni anno, dalla vostra Chiesa particolare, allo scopo di soccorrere coloro che, lontani da voi, soffrono la fame e la miseria.
Allora, purificati e generosi, voi sarete pronti ad entrare nella vita pasquale, una vita nello spirito del Signore Risorto.
Con questa speranza, diletti figli e figlie del mondo intero, Noi vi benediciamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
PAOLO VI