Diretta ai membri della C.E.I. (n. 601/75 del 20.VI.75)
Venerato Confratello,
riuniti per la prima volta in Consiglio di Presidenza, per assolvere alle adempienze e attuare i deliberati dell'ultima nostra Assemblea, desideriamo inviarLe il nostro fraterno saluto, nel Signore, e manifestarLe la nostra perseverante comunione collegiale, nell'esercizio del ministero che ci è stato affidato, per la Chiesa in Italia.
Innanzitutto vogliamo dichiararLe il conforto e la fiducia che ci ha arrecato la nostra recente Assemblea, per la serietà dell'ampia partecipazione e per la unanimità del consenso nelle importanti deliberazioni, che sono state espresse.
In proposito siamo lieti di poterLe assicurare, che mediante un'attenta rielaborazione recettiva di quasi tutte le osservazioni che sono state espresse dai Confratelli, si è giunti alla definitiva stesura del Documento Pastorale su «Evangelizzazione e sacramento del Matrimonio» che ora presentiamo alla riflessione e alla programmazione delle nostre comunità ecclesiali.
Non possiamo, inoltre, non dare uno sguardo alla situazione, che si è creata nel nostro Paese, in seguito alle elezioni amministrative, partecipando in modo vivo e responsabile a quelle che sono certamente anche le Sue preoccupazioni pastorali.
Il necessario ed opportuno pronunziamento pastorale dell'Episcopato, al quale hanno fatto eco molti Vescovi, con particolari loro dichiarazioni, è stato accolto da tanti fedeli con coraggiosa coerenza: di questo dobbiamo prendere atto, per dare giustamente conforto e sostegno a coloro che ci hanno compresi e seguiti, per una forte testimonianza di fede.
Purtroppo non sono mancati sacerdoti, religiosi e laici, che ritenendo e dichiarando di parlare come cristiani, hanno creato disorientamento e confusione.
In tale situazione ci sembra che debba essere incrementata la comunione ecclesiale. Ci sarà di conforto vicendevole la comunione pastorale tra noi ed anche la comunione dei Vescovi col loro clero, coi religiosi e con i loro fedeli, impegnando più che mai le nostre comunità in quell'opera di evangelizzazione, la cui urgenza abbiamo dichiarato più volte prioritaria.
A questo scopo riteniamo quanto mai opportuna la fedele e concorde attuazione di quanto abbiamo deliberato in Assemblea e di quanto andremo studiando e deliberando nel Convegno su «Evangelizzazione e promozione umana».
Dense nubi, certo, si addensano all'orizzonte del nostro Paese e della Chiesa in Italia. Per questo deve rafforzarsi il vincolo della carità, che ci unisce fra noi e coi nostri fedeli; e deve farsi ogni sforzo affinché, nella grazia dello Spirito, si risvegli nel nostro popolo «un cristianesimo forte» – come ha detto il Santo Padre – capace di testimoniare coraggiosamente la fede nell'ambito della vita ecclesiale, familiare e civile; e si sappia trarre argomento di nuova forza morale dagli stessi mali che affliggono la società.
Disposti ad ogni possibile sostegno al Suo e nostro difficile ministero, Le assicuriamo la nostra preghiera e Le siamo cordialmente uniti nella sofferta sollecitudine e nella sicura speranza dell'aiuto del Signore
dev.mi
+ ANTONIO CARD. POMA, Presidente
+ GIUSEPPE CARRARO, Vice-Presidente
+ MARIO J. CASTELLANO, Vice-Presidente
+ GUGLIELMO MOTOLESE, Vice-Presidente
+ ENRICO BARTOLETTI, Segretario Generale