COMUNICATO
Nell'imminenza dell'incontro ecumenico e interreligioso del 27 ottobre prossimo ad Assisi, la Presidenza della C.E.I., a nome di tutti i Vescovi italiani, ripropone all'attenzione della comunità ecclesiale del nostro Paese « l'ardente pressante appello » fatto dal Santo Padre Giovanni Paolo II durante il recente viaggio in Francia ai capi politici e militari delle nazioni e dei gruppi coinvolti in conflitti armati » perché osservino « almeno durante tutta la giornata del 27 ottobre una tregua completa dei combattimenti ».
Nell'appello del Papa si legge tra l'altro: « La nostra preghiera in comune per un futuro pacifico dell'umanità porterà frutto nella misura in cui coloro che oggi sono impegnati in azioni di guerra accetteranno di prendere parte attiva all'iniziativa. Infatti, se i capi politici e militari delle nazioni e dei gruppi coinvolti in conflitti armati potessero, con un gesto significativo, appoggiare le invocazioni di quasi tutte le religioni del mondo, testimonierebbero che, anche per essi, la violenza non ha l'ultima parola nei rapporti fra gli uomini e le nazioni ».
Ed ancora: « La tregua del 27 ottobre sia un incitamento, per le Parti in conflitto a intraprendere o a proseguire una riflessione sui motivi che le spingono a ricercare attraverso la forza, con il suo seguito di miserie umane quello che potrebbero invece ottenere attraverso i negoziati sinceri e il ricorso agli altri mezzi offerti dal diritto.
« Rivolgo questo appello anche a coloro che cercano di raggiungere i loro scopi con il terrorismo o altre forme di violenza. Tornino rapidamente a sentimenti di umanità ».
L'appello di Giovanni Paolo II è un atto di fede nell'efficacia dei fattori spirituali per la costruzione della pace, nella loro capacità di incidere sulle vicende dei popoli e, in ultima analisi, nella forza dell'amore.
La Presidenza della C.E.I., in profonda comunione con il Santo Padre, condividendo l'ansia di pace di tutti gli uomini di buona volontà, invita di nuovo la comunità ecclesiale italiana a pregare perché l'appello del Papa trovi la più ampia accoglienza, e sia, come Egli auspica, uno stimolo potente alla ricerca di vie pacifiche per affrontare e risolvere le questioni che dividono i popoli.
Roma, 22 ottobre 1986
LA PRESIDENZA
della Conferenza Episcopale Italiana