Prof. Mons. SERGIO LANZAPreside dell’Istituto Pastoraledella Pontificia Università Lateranense
“E liberati dagli altri”. Il titolo provocatorio del best seller di Melody Beattie (1987, oltre 5 milioni di copie) scuote la crescente “voglia di comunità” e chiama in causa implicitamente la sua radice cristiana (l’assonanza con la chiusa del “Padre nostro” accende una evidente contestazione polemica), rivendicando spazi incondizionati all’autonomia individuale.E senz’altro vero che l’enfasi comunitaria presenta i sintomi di una carenza; la nozione di comunità emerge proprio nel momento in cui la comunità declina. Comunità presunta? nome di una nostalgia? Comunità rifugio? Se, invece che in un cammino esodale, il giovane si trova sfiancato da un nomadismo senza meta, cerca rifugio in atmosfere di comunità. Magari virtuali1.E, tuttavia, la “voglia di comunità” esprime, non meno che l’anelito di libertà, un tratto insopprimibile dell’animo umano. La difficile composizione di due dinamismi, tanto esistenzialmente radicati quanto storicamente disillusi, segna tutto il percorso della modernità. Ed esplode nel volgere del millennio.
In allegato il testo completo.
SEGRETERIA GENERALE