AI CONFRATELLI NELL'EPISCOPATO
E ALLE LORO COMUNITÀ DIOCESANE
La celebrazione della Giornata del Ringraziamento ricorre questo anno nella seconda domenica di novembre.
Ispirata al fine nobilissimo di render grazie al Signore per i frutti della terra e del lavoro, l'iniziativa, che dal 1951 fu celebrata in Italia soprattutto nelle parrocchie rurali, è stata opportunamente estesa anche alle parrocchie urbane.
La Presidenza della C.E.I. rivolge pertanto l'invito a tutte le comunità cristiane perché vogliano organizzare la celebrazione della «Giornata», valorizzandone il senso e il contenuto autenticamente religioso, ed illustrando ai fedeli le motivazioni che impongono a tutti l'espressione personale e comunitaria della più fervida azione di grazie al Signore.
La celebrazione della «Giornata» appare occasione assai propizia per una riflessione sull'uso dei beni della terra, che la Provvidenza, con il lavoro dell'uomo, ci somministra e a cui tutti gli uomini hanno uguale diritto di accedere.
L'anno che si chiude ha visto l'avvicinarsi di stagioni non sempre favorevoli, soprattutto in alcune regioni gravemente colpite dal maltempo in queste ultime settimane. Nel più vasto ambito della situazione sociale, poi, persiste una preoccupante congiuntura economica, che rende sempre più difficile soprattutto per i giovani la scelta della professione agricola e non consente l'espandersi, in misura apprezzabile, della produttività e del reddito dei coltivatori.
E' motivo di fiducia, però, la maggior attenzione che la società dedica al mondo dell'agricoltura, ai problemi del territorio, dei servizi e dell'ambiente, per assicurare alle popolazioni rurali la prospettiva di una migliore qualità di vita.
La Chiesa italiana, che nel Convegno su «Evangelizzazione e promozione umana» ha preso nuova coscienza della necessità di restituire dignità umana e consapevolezza cristiana al lavoro e alla professione agricola, intende offrire, anche nella celebrazione della «Giornata», una testimonianza di stima e di considerazione ai lavoratori della terra.
La preghiera che desideriamo rivolgere insieme al Signore vuole essere anche espressione di ringraziamento e fiduciosa invocazione per tutta l'attività umana. Appare infatti sempre più necessario instaurare quel positivo dialogo fra mondo urbano e mondo rurale, in cui è riposta la speranza di una benefica integrazione di culture e di valori, e di un modello di sviluppo più equilibrato ed armonioso dell'intera comunità.
Roma, 15 ottobre 1977
PRESIDENZA DELLA CEI