Il creato un bene da custodireCarissimi fratelli e sorelle, è sempre bello lodare Dio per i doni della terra e ringraziarlo per la sua immensa bontà e provvidenza. Lo facciamo ogni anno, con voce crescente, stupiti delle sue meraviglie. Questa Giornata è anche l’occasione per manifestare solidarietà con tutti gli uomini che lavorano a contatto con la terra nei vari ambienti, per riflettere sui problemi del creato, che va custodito con amore. E’ anche un appello di forte responsabilità, a vari livelli, perché tutti ci facciamo carico dei problemi sempre più impellenti riguardo al futuro della terra.
Tuttavia, mentre lodiamo Dio in questa Giornata del ringraziamento, abbiamo presenti le difficoltà dell’anno che sta terminando. Il tempo non è stato sempre favorevole; abbiamo perso molti frutti per le perturbazioni atmosferiche. Ci sono state anche vittime umane che hanno reso tristi certi giorni dell’anno.Non dobbiamo mai dimenticare che la terra è di Dio, pur se posta nelle mani dell’uomo perché la governi (cf. Gen 1,28). Dobbiamo sempre più considerare le nostre responsabilità nell’attuazione del progetto di Dio che ci affida questo nostro pianeta come un buon giardiniere, per renderlo bello, utile e abitabile. Egli ripete infatti con forza: «La terra è mia e voi siete presso di me come forestieri ed inquilini!» (Lev 25,23). Per questo motivo, accanto al ringraziamento per i frutti della terra, questa Giornata abbia anche un preciso momento penitenziale per tutti i danni e i guasti che la nostra civiltà ha prodotto nel cuore del creato, in modo che cresca la nostra coscienza di rispetto e di amore.
COMMISSIONE EPISCOPALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO, LA GIUSTIZIA E LA PACE