MESSAGGIO DELLA PRESIDENZA
AI CONFRATELLI NELL'EPISCOPATO
E ALLE LORO COMUNITÀ DIOCESANE
Al termine di un'annata agricola, di un ciclo produttivo, è veramente cosa buona e giusta rendere grazie a Dio onnipotente ed eterno, che ancora una volta ha reso «feconda l'opera delle nostre mani» (Sal 89, 17).
Con la «Giornata del Ringraziamento» che si celebra in Italia, la Domenica 11 novembre prossimo, le nostre Chiese locali sono convocate per adempiere a questo significativo gesto religioso: agricoltori, operai, artigiani, tutte le categorie di lavoratori e le loro associazioni, ma anche tutti i fedeli, si ritrovino insieme a celebrare l'Eucaristia, il sacrificio offerto a Dio in rendimento di grazie.
La Giornata perderebbe di significato e di incisività se il cristiano non cogliesse alcuni doveri che essa ripropone ogni anno: esprimere la gioiosa riconoscenza e lode a Dio che ha fatto ogni cosa con sapienza e amore; attuare con responsabile impegno il progetto di Dio che ha affidato l'universo alle mani operose dell'uomo, perché nell'obbedienza al Creatore, esercitasse il dominio su tutto il creato (cfr. Preghiera Eucaristica IV); conservare le immense risorse del cosmo, che da Dio «riceve esistenza, energia e vita» (Pref. Dom. p.a., VI), e farle fruttificare per il bene e il benessere di tutti; «Partecipare al convito della comunità e della fraternità» (COMM. PONT. «JUSTITIA ET PAX», 14.8.1977) con prove concrete e sollecite di cristiana solidarietà verso i poveri, gli affamati, i disastrati, i profughi e verso quanti costituiscono l'umanità sofferente in ogni luogo.
Nelle visite in Messico, Polonia e Stati Uniti, e nel discorso ai delegati della F.A.O. lo scorso luglio, il Santo Padre ha testimoniato la premurosa attenzione della Chiesa per le esigenze dei lavoratori della terra e il suo apprezzamento per i valori e «le ricchezze umane e religiose» del mondo rurale. Egli, nel suggestivo incontro a Des Maines (4.10.1979) ha augurato alle famiglie degli agricoltori di essere «comunità che lavora, vive e ama, dove la natura è rispettata, dove i pesi sono divisi e dove Dio è lodato con gratitudine ».
Questo auspicio scenda come benedizione sul nostro Paese.
Roma, 30 ottobre 1979.
PRESIDENZA DELLA CEI