Alle ore 17.30 del 13 maggio 1981, il Santo Padre Giovanni Paolo II, che stava percorrendo, come di consueto, piazza San Pietro sulla campagnola bianca, prima di dare inizio all'Udienza Generale, mentre si trovava nel settore sulla destra di chi guarda la Basilica, è stato fatto bersaglio di colpi di arma da fuoco sparati, a distanza ravvicinata, da uno straniero immediatamente arrestato dalle forze dell'ordine.
Subito dopo il gravissimo attentato, è stato diramato il seguente comunicato, e tutti i membri della Segreteria della C.E.I. si sono raccolti in Cappella a pregare, e a concelebrare una S. Messa per la vita del Santo Padre.
E' questa un'ora di profondo dolore per la Chiesa, per il nostro Paese e per l'intera umanità. Un insano e sacrilego gesto attentatore ha colpito il Santo Padre, proprio nell'esercizio del suo instancabile ministero di amore, del suo luminoso magistero in difesa dell'uomo e della sua personale testimonianza apostolica.
Vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli della comunità ecclesiale italiana, in comunione con tutta la Chiesa, si raccolgono filialmente in ardente e implorante preghiera per la salute dell'amatissimo pastore Giovanni Paolo II.
Supplicano il Signore Gesù perché conservi il suo Vicario in terra al bene dei credenti e di tutta l'umanità, e invocano dal Dio «ricco di misericordia» conversione dei cuori, obbedienza alla fede, pace e concordia per la convivenza sociale del nostro Paese e per la fratellanza dei popoli.
Roma, 13 maggio 1981.