E perché la comunità cattolica di Terra Santa possa continuare a svolgere la sua missione nel tempo è necessario che i cristiani di tutto il mondo si mostrino generosi, facendo affluire a quella Chiesa la carità delle loro preghiere, il calore della loro comprensione ed il segno tangibile della loro solidarietà.A Lei e a tutti i Suoi diretti Collaboratori, particolarmente ai sacerdoti, i religiosi e le religiose, che con dedizione e impegno si prodigano per realizzare la Colletta “pro Terra Sancta”, va la mia più viva gratitudine, unitamente a quella delle Chiese che vivono nella Terrra di Cristo, impegnate a testimoniare, giorno dopo giorno, con coraggio e perseveranza, il suo vangelo di resurrezione e di pace.Con sentimenti di fraterno ossequio mi confermoSuo dev.mo
+ IGNACE MOUSSA CARD. DAOUDPatriarca emerito di Antiochia dei SiriPrefetto
+ ANTONIO MARIA VEGLIÒSegretarioSi pubblica, per doverosa informazione e per documentazione, la lettera della Congregazione per le Chiese Orientali, indirizzata al Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Card. Camillo Ruini, con la quale si invitano i Vescovi d’Italia a promuovere per il “Venerdì Santo” la Colletta per la Terra Santa.
CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI – prot. n. 4/02
Eminenza Reverendissima,Intendo rivolgermi a Lei e a tutti i fratelli e le sorelle in Cristo che fanno parte di codesta Comunità ecclesiale per proporre alla vostra considerazione il dovere di far sentire, da parte nostra, alla comunità cristiana della Terra Santa, il grande significato della carità ecclesiale che ci unisce tutti in Cristo.Da sempre la Chiesa di Gerusalemme occupa un posto di predilezione nella sollecitudine della Santa Sede e nella preoccupazione di tutto il mondo cristiano. La speciale premura di Sua Santità per la Terra del Signore e le Chiese di quella regione, ha recentemente trovato un’occasione particolare di confronto sul tema del “futuro dei cristiani in Terra Santa”. Alcuni autorevoli Membri della Curia Romana, unitamente a tutti gli Ordinari della regione e a qualificati rappresentanti dell’episcopato mondiale, hanno riflettuto, sotto la presidenza di Sua Santità Giovanni Paolo II, sulla situazione della Chiesa in Terra Santa.Il protrarsi dello stato di tensione in Medio Oriente, senza che siano ancora compiuti passi decisivi e conclusivi verso una meta di pace, costituisce infatti un grave e costante pericolo, che minaccia non solo la tranquillità e la sicurezza di quelle popolazioni, e la pace del mondo intero, ma anche valori altamente cari a tanta parte dell’umanità. Quella Terra benedetta è un patrimonio mondiale di spiritualità, e soprattutto per il mondo cristiano rappresenta un bene il cui valore è ineguagliabile.Lo sanno bene i milioni di pellegrini che ogni anno raggiungono i Luoghi Santi. Pregando e confrontandosi con il Vangelo visibile, riscontrabile tra quegli scenari e leggibile su quelle pietre, ritornano nelle loro comunità arricchiti da una esperienza irripetibile e unica. Gerusalemme merita uno spazio privilegiato nel cuore di ogni credente, affinché il pellegrinaggio porti il suo frutto.Ma quella è, pure, la terra in cui, accanto ai Santuari ed ai Luoghi Santi, esiste ed opera una Chiesa vivente, una Comunità di credenti in Cristo, composta da fedeli appartenenti a diversi riti, con tradizioni che hanno le proprie radici in quella pluriformità tipica della Chiesa primitiva.E una comunità che nel corso dei secoli ha subito innumerevoli prove ed è stata soggetta a molte vicissitudini e, ultimamente, soprattutto per il fenomeno della emigrazione rischia di indebolirsi. Essa non più autosufficiente e sempre più bisognosa della nostra comprensione e del nostro aiuto morale e materiale.Penso in particolar modo a tutta la struttura educativa e scolastica sostenuta dalle varie Chiese cattoliche presenti in Terra Santa, ma anche all’assistenza rivolta ai bambini, agli anziani, ai malati, agli handicappati, ai giovani in cerca di lavoro che permetta loro di sperare in un futuro migliore. Tutto ciò sarà possibile anche grazie al contributo che codesta comunità cattolica vorrà raccogliere in occasione della Colletta “Pro Terra Sancta” che si celebra ogni anno il Venerdì Santo. La raccolta di aiuti deve avere soprattutto lo scopo di generare nei fedeli di tutto il mondo l’amore per la Patria comune che è la Terra del Signore, perché la Chiesa che là vive si senta sostenuta dalla solidarietà di tutte le comunità cristiane. Gesù stesso ha detto: “Chi avrà dato anche solo un bicchiere d’acqua fresca ad uno di questi piccoli perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa” (Mt 10,42).Queste parole ben si adattano alla situazione dei cristiani in Terra Santa.Essi sono i piccoli da accogliere e i fratelli bisognosi da aiutare, in attesa della pace vera e della meritata serenità.