Si pubblica, per conoscenza e documentazione, la lettera n. 55/77,del Cardinale Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, inviata al Presidente della C.E.I., Card. Ugo Poletti, sulle necessità della colletta per la “Terra Santa”.
CONGREGATIO PRO ECCLESIIS ORIENTALIBUS, Roma 6.1.1989
Eminenza Reverendissima,
Mi onoro far riferimento alla mia precedente lettera del 9 dicembre 1987, con la quale ho voluto ricordare ai vescovi cattolici il permanente legame che esiste fra la “Storia e la Geografia della Salvezza”.
Di conseguenza, dopo un fervido invito alla preghiera per i nostri fratelli e sorelle nella fede che vivono intorno ai Luoghi Sacri, ho insistito, fra l'altro, che la Colletta “Pro Terra Sancta” sia ben ancorata nel Direttorio o Calendario liturgico di ogni Circoscrizione ecclesiastica e che essa ottenga, dove non lo avesse ancora, un grado di importanza ed obbligo pari a quello delle più rilevanti, come ad esempio la Colletta per le Missioni.
Dalla maggioranza delle risposte ricevute ho potuto costatare con soddisfazione che questo mio richiamo ha ottenuto una notevole eco.
Sento oggi il dovere di ritornare sull'argomento della Chiesa peregrinante nella Terra di Gesù e sui problemi particolarmente sentiti da quelle comunità cristiane.
Quanto ai problemi che devono affrontare gli arabo-cristiani, noto in primo luogo che numerosi scioperi generali, sanguinosi scontri con le forze dell'ordine, seguiti da non pochi lunghi arresti e da deportazioni in luoghi impervi e malamente attrezzati, ed atti di violenza e di disprezzo della dignità umana, rendono loro sempre più disagevole la permanenza in Patria.
Particolari difficoltà incontrano le Istituzioni cattoliche, come l'Università di Betlemme con i suoi 1.500 studenti, che è rimasta chiusa da novembre 1987 fino ad oggi; anche l'insegnamento primario e secondario nei territori occupati è stato reso impossibile per molti mesi o lo è ancora nei centri al di fuori di Gerusalemme. In queste condizioni l'onere finanziario diviene ancor più gravoso, perchè gli Istituti debbono mantenere le loro strutture, senza ricevere le rette degli studenti.
Avendo davanti agli occhi queste circostanze di vita di moltissimi abitanti di Terra Santa, faccio un accorato appello, affinchè “la Terra di Gesù resti il centro delle nostre attività caritative”, cosicchè “anche questo impegno potrà essere annoverato fra i frutti speciali dell'Anno Mariano”, come il Santo Padre ha posto in rilievo ai partecipanti dell'Assemblea della R.O.A.C.O. (“Riunione delle Opere per l'Aiuto alle Chiese Orientali”; cfr. “L'Osservatore Romano”, 17 giugno 1988. Pagg. 1 e 5).
Mentre da parte mia ringrazio di tutto cuore per quello che Vostra Eminenza ha già fatto o nel futuro intende ulteriormente disporre per la Terra Santa, mi valgo dell'occasione per professarmi, con sensi di profondo ossequio,
dell'Eminenza Vostra Reverendissima
dev.mo in Domino
D. SIMON Card. LOURDUSAMY
Prefetto