Sono stati fatti alcuni rilievi in merito all'edizione dei Lezionari pubblicati a cura della Conferenza Episcopale.
Questi rilievi riguardano tanto il prezzo di vendita dei singoli volumi che la loro mole.
La Segreteria Generale della C.E.I. ritiene doveroso dare le seguenti informazioni.
1. Il criterio fondamentale, seguito nella preparazione delle edizioni definitive, è stato quello di restituire allibro liturgico la sua dignità e il suo decoro.
E ciò per i seguenti motivi:
a) Un libro liturgico ad uso del celebrante deve distinguersi da qualsiasi altro libro, a motivo della sua particolare destinazione alle sacre celebrazioni.
b) Il Lezionario contiene la parola di Dio e ad esso sono riservati speciali segni di venerazione (cfr. Institutio generalis Missalis Romani; nn. 79 e 82 processione di ingresso; nn. 79 e 84 deposizione sull'altare; nn. 94 e 95 incensazione e bacio).
Tali gesti non possono indirizzarsi ad un libriccino o peggio ancora ad un foglietto.
Per questi motivi, coloro che hanno curato tecnicamente l'edizione, con l'approvazione della Presidenza C.E.I., si sono impegnati a dare allibro liturgico un formato e una veste editoriale rispondenti all'indirizzo della grafica contemporanea, ed alle esigenze della plurisecolare tradizione della Chiesa.
2. Nonostante ciò, sempre per le edizioni definitive, il prezzo di copertina è stato contenuto al massimo, pur offrendo edizioni ritenute unanimemente, in Italia e all'estero, le migliori pubblicate dopo la riforma liturgica. Un raffronto con le edizioni liturgiche degli ultimi anni sarebbe quanto mai probante.
Ciò è stato ed è possibile perché la C.E.I. – e per essa la sua editrice EPI – non stampa libri con intenti commerciali, ma per andare incontro, oltre che alle esigenze liturgiche, anche alle esigenze economiche dei sacerdoti, già notevolmente oberati di spese in conseguenza della riforma liturgica.
Va inoltre tenuto presente che il prezzo di copertina di ogni volume è la risultante
di molti fattori, come: le spese di traduzione, di carta, stampa e legatura, le spese di distribuzione,
gli sconti librari, le tasse, ecc. In ogni caso il ridotto margine di utile è destinato
alle attività della Conferenza.
3. Quanto alla mole dei libri liturgici e particolarmente dei Lezionari, si può osservare che:
a) il n. 272 della Institutio generalis Missalis Romani dice: «Conviene che tale luogo (per la proclamazione della parola di Dio) sia un ambone fisso e non un semplice leggio mobile». Occorrerà pertanto che siano gradualmente rimossi i leggii provvisori e allora né il peso, né la mole del Lezionario saranno d'impaccio.
b) La carta usata (avoriata finissima) è stata appositamente fabbricata. La scelta è stata suggerita da due motivi:
– il Lezionario è un libro sottoposto ad usura per l'impiego frequente che occorre farne; occorre pertanto carta robusta e leggera per assicurarne la durata;
– per stampare in carattere nero occorre una carta che riduca al massimo la trasparenza. Il carattere nero d'altronde è un'esigenza tecnica suggerita dall'esperienza, perché consente una più facile lettura specialmente in condizioni precarie di luminosità: cosa non rara nelle nostre chiese.
c) Infine un'osservazione di carattere generale.
Finora, nei Lezionari provvisori, non è stato pubblicato tutto il materiale contenuto nell'Ordo Lectionum Missae. Arrivati all'edizione definitiva – per la quale è obbligatorio riportare tutto il predetto materiale – appare evidente che lo sviluppo dei vari Lezionari (domenicale e festivo nei tre cicli, feriale nei due cicli, proprio dei santi, comuni, per le Messe rituali, «ad diversa», votive, per i defunti) risulta di notevole entità. Ciò rende inevitabile una certa mole dei libri ad uso liturgico e non è facile vedere con quali accorgimenti tecnici essa potrà venire molto ridotta senza incidere su altri importanti aspetti dei libri medesimi.