In occasione della pubblicazione della sentenza emessa dalla Corte Costituzionale circa la legittimità costituzionale dell'art. 9 dei nuovi Accordi Concordatari in seguito all'eccezione sollevata dal pretore di Firenze, l'ufficio Nazionale Comunicazioni Sociali ha diramato il seguente comunicato
COMUNICATO DELL'UFFICIO NAZIONALE COMUNICAZIONI SOCIALI
Una prima lettura della sentenza emessa dalla Corte Costituzionale permette di rilevare anzitutto la chiara affermazione della legittimità costituzionale dell'insegnamento della religione cattolica. Esso viene riconosciuto coerente con una corretta concezione della laicità dello Stato, il quale “si pone al servizio di concrete istanze della coscienza civile e religiosa dei cittadini”.
La sentenza stabilisce con eguale chiarezza che, in forza dell'Accordo legittimamente stipulato, la Stato è obbligato ad assicurare l'insegnamento della religione cattolica e che questo è compreso tra gli altri insegnamenti del piano didattico, con pari dignità culturale.
Nel riaffermare la doverosa salvaguardia del diritto di scegliere liberamente se avvalersi o non avvalersi dell'insegnamento stesso e l'esclusione di ogni forma di discriminazione, la Corte si limita a dichiarare la non obbligatorietà di altro insegnamento alternativo, senza pronunciarsi su ulteriori questioni.
E da auspicare che, nelle sedi competenti, si proceda ormai a una stabile regolamentazione di tutta la materia, per favorire nella scuola un clima sereno e un lavoro proficuo, a vantaggio degli alunni.
Roma, 12 aprile 1989
Mons. FRANCESCO CERIOTTI
Direttore