Già martedì sera il Cardinale ha guidato il pellegrinaggio a piedi fino al Santuario di N.S. della Guardia, dove ha celebrato la S. Messa nella vigilia della solennità. Mercoledì 29, alle 10, si è recato presso la Cappella dell’Apparizione (1490) per la Supplica; ha quindi presieduto la celebrazione eucaristica, nella quale si è soffermato sulla “grave congiuntura economica”: ne ha parlato con la certezza che “la Madonna dirà una parola al cuore di ciascuno e darà una luce a tutti”.
“Nel cuore abbiamo il peso della crisi che attanaglia, e il pensiero corre al lavoro di chi l’ha e spera di tenerlo, di chi lo cerca e non riesce a trovarlo, di chi l’ha perso”, ha esordito facendosi interprete di una Chiesa che “cerca di allargare sempre più le sue braccia per accogliere quanti più possibile”.
Il Cardinale, dopo aver riconosciuto che si è in presenza “non di una crisi congiunturale, ma di sistema”, ha indicato come per uscirne sia necessario farlo insieme, stringendo “i ranghi dell’amore per il Paese” e, quindi, tenendo “ben saldo il legame con quei valori che fanno parte della nostra storia e ne costituiscono il tessuto profondo”.
“E’ l’ora di una solidarietà lungimirante – ha rimarcato – della assoluta concentrazione sui problemi prioritari dell’economia e del lavoro, della rifondazione della politica e delle procedure partecipative, della riforma dello Stato: problemi che hanno come centro la persona e ne sono il necessario sviluppo”.
Il pensiero del Cardinale Presidente è andato soprattutto alla famiglia – “fondamento affidabile della coesione sociale, baluardo educativo dei giovani, vincolo di solidarietà tra generazioni” – per chiedere che ne venga “riconosciuto pubblicamente il valore unico, ponendo in essere tutte quelle misure necessarie e urgenti affinché non sia umiliata e non deperisca”.