“Il Signore non è neutrale, ma con la sua sapienza sta dalla parte delle persone fragili, delle persone discriminate e oppresse che si abbandonano fiduciose a Lui”. Così Papa Francesco nell’omelia celebrata sabato 5 luglio a Campobasso nel contesto della visita pastorale in Molise. In particolare, ha evidenziato due aspetti essenziali della vita della Chiesa: “Siamo un popolo che serve Dio”, pronti ad “andare incontro alle situazioni di maggiore necessità” e a “diffondere dappertutto la cultura della solidarietà”; siamo un popolo che “che vive nella libertà donata dal Signore”.
Proprio la testimonianza della carità è “la via maestra dell’evangelizzazione”, ha spiegato, parlando di come la Chiesa sia sempre stata “in prima linea”, quale “presenza materna e fraterna che condivide le difficoltà e le fragilità della gente”; così facendo, “la comunità cristiana cerca di infondere nella società quel supplemento d’anima che consente di guardare oltre e di sperare”.
In particolare, ha evidenziato come ci sia “tanto bisogno di questo impegno, di fronte alle situazioni di precarietà materiale e spirituale, specialmente di fronte alla disoccupazione, una piaga che richiede ogni sforzo e tanto coraggio da parte di tutti”.
In mattinata, il Papa ha incontrato il mondo del lavoro nell’Aula magna dell’Università del Molise: “Il luogo in cui ci troviamo è significativo – ha osservato – perché “esprime l’importanza della ricerca e della formazione anche per rispondere alle nuove complesse domande che l’attuale crisi economica pone, sul piano locale, nazionale e internazionale”. Nel contempo, ha esortato ad avere “il coraggio di rompere gli schemi”, condizione per andare avanti, perché “il nostro Dio ci spinge a questo, ad essere creativi sul futuro”.
Dopo il saluto in Cattedrale a una rappresentanza di ammalati, il pranzo con i poveri nella Mensa “Casa degli angeli” della Caritas, che da domani porterà il suo nome; quindi, l’incontro con i giovani delle diocesi di Abruzzo e Molise nel piazzale del Santuario di Castelpetroso; l’incontro con i detenuti nella Casa Circondariale di Isernia; un saluto agli ammalati in Cattedrale a Isernia, seguito dall’incontro con la cittadinanza e dall’indizione dell’Anno Giubilare Celestiniano.