“E’ possibile, vi chiedo, solcare il ‘mare’ della vita senza cedere, come accadde ad Ulisse, ai suoni dolcissimi e ammalianti delle ‘sirene’ del mito e della realtà di oggi? Dove gettare le fondamenta? Dove radicarsi? Dove lasciar cadere l’ancora?”.
Con questi interrogativi Ricchiuti, Arcivescovo di Acerenza stimola i ragazzi a mettersi in discussione e gli suggerisce alcune linee guida da seguire. “Noi cristiani, con amabilità e con dolcezza, con umiltà e senza arroganza, con la forza della parola e con la testimonianza della vita -afferma il Catechista – possiamo rispondere a quelle domande: è Gesù Cristo la Verità! E’ Lui la radice, il fondamento, l’ancora!”
Questi i suggerimenti dell’Arcivescovo: incontrare Cristo; lasciarsi modellare e plasmare, senza opporre resistenza dal Signore per trasformarci a Sua immagine; radicarsi e piantarsi in Cristo per nutrirsi di Lui. Mons. Riucchiuti con diverse immagini aiuta i ragazzi a capire il grande ruolo da testimoni che sono chiamati a ricoprire. Come le fondamenta di una bella casa sono invisibili, come le radici di un albero colmo di frutti sono invisibili, come l’ancora della nave ferma e sicura è invisibile così noi cristiani siamo il Cristo e il Vangelo visibili.
“Il nostro volto, le nostre parole, i nostri comportamenti – spiega il Catechista – saranno rivelatori di donne e di uomini che saranno riconosciuti cristiani da come nell’amore vicendevole racconteranno la bellezza dell’incontro, unico e straordinario, con Gesù Cristo che ha cambiato radicalmente e totalmente la loro vita”.
Infine l’Arcivescovo esorta i giovani a non vergognarsi del Signore e della loro appartenenza alla Chiesa negli ambienti che frequentano, dalla famiglia agli amici, dalla scuola i pubs.