Il terremoto, che dal 20 maggio ha causato vittime e danni in vaste aree del Nord Italia, continua a farsi sentire. La Cei ha messo a disposizione 3 milioni di euro ed ha indetto lo scorso 10 giugno una colletta in tutte le chiese per sostenere gli interventi di
Caritas Italiana.
Immediata è stata l’attivazione della rete delle Caritas delle diocesi coinvolte.
Il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu, ha subito visitato i luoghi colpiti, tornandoci poi più volte; anche il Presidente, il vescovo di Lodi S.E. Mons. Giuseppe Merisi ha voluto esprimere personalmente una concreta vicinanza recandosi in quelle zone.
È stato allestito in Emilia un Centro di coordinamento per facilitare l’incontro con i bisogni rilevati delle disponibilità di risorse materiali e di volontari, consentendo risposte mirate ed evitando iniziative improvvisate.
In questa fase di emergenza, per la quale la Presidenza di Caritas Italiana ha già provveduto a destinare a ciascuna delle 7 diocesi colpite i primi 200.000 euro, le progettualità riguardano in particolare il potenziamento dei servizi di ascolto, incontro, socializzazione, animazione delle comunità e la realizzazione di strutture per spazi di aggregazione. Naturalmente si sta provvedendo anche all’aiuto nei Centri di accoglienza (tendopoli, scuole, palestre) in risposta ai bisogni primari (generi alimentari, vestiario, letti, coperte, igienico-sanitari), come pure alla cura e presa in carico di anziani, ammalati, disabili e minori, e all’assistenza nel disbrigo delle pratiche amministrative.
Gli interventi, dopo la prima fase di emergenza, vedranno, come sempre, un affiancamento duraturo, nel medio e lungo termine, nella fase più difficile della ricostruzione materiale e del tessuto sociale (si pensi, ad esempio, al sostegno al reddito e all’accesso al credito per famiglie e piccole imprese, o alle borse lavoro per i giovani).