“I segnali che provengono dal mondo potrebbero scoraggiare: che cosa è la celebrazione liturgica – proposta debole e fragile, affidata alla recezione e alla buona volontà degli uomini – in confronto ai conflitti, alle tensioni, alle guerre che serpeggiano e sembrano sul punto di esplodere? In realtà non si tratta di un tempo debole, anche se viene espresso con sobrietà particolare dalla liturgia. È un tempo forte di preparazione e di avvio, che invita a iniziare un nuovo percorso, settimana per settimana, verso il compimento di quella era nuova della storia umana cominciata con il Natale del Signore, che celebreremo nella festa e nella gioia.”
Così Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della Cei, introduce il Sussidio per l’Avvento e il Natale 2016, curato dall’Ufficio Liturgico Nazionale e disponibile online. Filo conduttore un versetto di Isaia: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci» (Is 2,4).
“Un annuncio inaudito apre la Liturgia della Parola della prima domenica di Avvento” – prosegue il Segretario Generale nell’introduzione al Sussidio. “Una profezia che scuote le coscienze, che ha il coraggio di vedere la luce dove altri identificano solo tenebra e non senso”.
“Se noi andiamo verso il Signore, – aggiunge Galantino – in realtà è il suo venire che ci smuove dall’immobilismo e rimette in moto energie sopite, ci libera da stanchezze e pigrizie. Un rinnovato incontro con lui può dar vita a un nuovo segmento del nostro vivere, che dia uno spazio più generoso a Colui che viene”.
“L’auspicio – conclude il Vescovo – è che il Sussidio, in continuità dinamica con il Convegno ecclesiale di Firenze, in piena sintonia con il Magistero di Papa Francesco (fatto di gesti e parole assai eloquenti che ci interpellano) possa favorire nelle comunità cristiane una fruttuosa accoglienza dell’unico Dono, capace di trasfigurare la nostra umanità e di liberare un’esistenza troppo angustiata dalle nostre preoccupazioni, per entrare in un tempo nuovo, gioioso nel ringraziamento e lieto nella comunione”.