“Una Chiesa missionaria non può che essere “in uscita”, che non ha paura di incontrare, di scoprire le novità, di parlare della gioia del Vangelo. A tutti, senza distinzioni”. Nell’udienza concessa ai partecipanti al Convegno Missionario Nazionale in corso a Sacrofano (RM), sabato 22 novembre il Papa ha riconosciuto il grande impegno della Chiesa italiana nell’annuncio missionario: “Vi esorto a non lasciarvi rubare la speranza e il sogno di cambiare il mondo con il Vangelo, con il lievito del Vangelo, cominciando dalle periferie umane ed esistenziali”.
Bambini inclusi. “Vi incoraggio a intensificare lo spirito missionario e l’entusiasmo della missione – ha aggiunto Papa Francesco – e a tenere alto nel vostro impegno nelle Diocesi, negli Istituti missionari, nelle Comunità, nei Movimenti e nelle Associazioni lo spirito della Evangelii gaudium, senza scoraggiarsi nelle difficoltà, che non mancano mai e – sottolineo una cosa – cominciando dai bambini. Nella catechesi i bambini devono ricevere una catechesi missionaria”.
Una vita ben spesa. “I tanti missionari martiri della fede e della carità ci indicano che la vittoria è solo nell’amore – ha sottolineato – e in una vita spesa per il Signore e per il prossimo, a partire dai poveri. I poveri sono i compagni di viaggio di una Chiesa in uscita, perché sono i primi che essa incontra”.
Con la gioia del Vangelo. “Uscire è essere operatori di pace, quella “pace” che il Signore ci dona ogni giorno e di cui il mondo ha tanto bisogno” ha concluso il Papa, ricordando che “i missionari non rinunciano mai al sogno della pace, anche quando vivono nelle difficoltà e nelle persecuzioni, che oggi tornano a farsi sentire con forza”.