Riprendendo Papa Francesco, ha messo in guardia contro la disinformazione, la calunnia e la diffamazione. Ha chiesto che si faccia ogni sforzo per elevare la qualità dei modelli culturali. Ha ricordato che la crisi attuale, oltre che economica, è valoriale. Ha chiesto che i professionisti di ispirazione cattolica superino quella “sindrome dell’imbarazzo” per essere una presenza di lievito, quindi di qualità. Mons. Nunzio Galantino è così intervenuto mercoledì 7 maggio a una tavola rotonda promossa a Roma da UCSI e Civiltà Cattolica sul tema La Rai dei cittadini. Il servizio pubblico per la qualità della comunicazione.
“Sarete lievito – ha detto – se saprete spendervi e investire le vostre migliori energie per intessere relazioni vere e suscitare domande reali, più che pretendere di dispensare risposte frettolose e compiacenti; sarete lievito, se con il vostro servizio, saprete aiutarci ad abitare in maniera critica questo nostro tempo, piuttosto che ridurvi a proporci modelli condivisi perché tristemente scontati nella loro ripetitività”.
Il Segretario Generale della Cei ha quindi messo in guardia dall’improvvisazione e dalla superficialità, tipiche di “una visione dell’uomo e della cultura, che ignora la dimensione interiore e trascendente della persona”. Invitando a non rassegnarsi impotenti a tale condizione di disgregazione, ha riconosciuto come l’alternativa passi attraverso concetti come “qualità, valore sociale, concorrenza creativa, diritto di cittadinanza, servizio pubblico universale”; concetti, ha concluso, che i professionisti di ispirazione cattolica sono chiamati a interpretare con rinnovata responsabilità.