“I bambini e gli anziani costruiscono il futuro dei popoli; i bambini perché porteranno avanti la storia, gli anziani perché trasmettono l’esperienza e la saggezza della loro vita”.
Papa Francesco parte da questa citazione del documento di Aparecida, per rivolgersi ai nonni, nella giornata dedicata alla memoria dei santi Gioacchino e Anna: “Quanto sono importanti nella vita della famiglia per comunicare quel patrimonio di umanità e di fede che è essenziale per ogni società!”, ha esclamato dal balcone centrale del palazzo arcivescovile. “E come è importante – ha aggiunto – l’incontro e il dialogo tra le generazioni”, che costituisce “un tesoro da conservare e alimentare”.
“Vorrei che il mio passaggio per questa città di Rio rinnovasse in tutti l’amore per Cristo e per la Chiesa, la gioia di essere uniti a Lui e di appartenere alla Chiesa e l’impegno di vivere e di testimoniare la fede”, ha auspicato, chiedendo a tutti di riprendere la consuetudine della preghiera dell’Angelus, “bellissima espressione popolare della fede, preghiera semplice e importante, da recitarsi con l’Ave Maria in tre momenti caratteristici della giornata che segnano il ritmo delle nostre attività quotidiane: al mattino, a mezzogiorno e al tramonto”.
Nella mattinata, il Papa ha amministrato il sacramento della riconciliazione ad alcuni ragazzi, prima di incontrare un gruppo di otto giovani detenuti.
Questa sera alle 17 (
le 22 in Italia) il Papa si reca a Copacabana dove,
alle 23, presiede la
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Pastorale Giovanile.