HomeNotizie

“Il drago non è il più forte!”

Aparecida2
Visibile l’emozione di Papa Francesco nell’entrare mercoledì 24 luglio nella Basilica del Santuario di Nostra Signora di Aparecida, “la casa della Madre”, particolarmente cara al cuore del popolo latinoamericano. La memoria del Successore di Pietro torna alla V Conferenza Generale dell’Episcopato dell’America Latina e dei Caraibi: “I Vescovi – confida nell’omelia, ripensando a quell’incontro di sei anni fa – si sentivano incoraggiati, accompagnati e, in un certo senso, ispirati dalle migliaia di pellegrini che venivano ogni giorno ad affidare la loro vita alla Madonna: quella Conferenza è stata un grande momento di Chiesa. E, in effetti, si può dire che il Documento di Aparecida sia nato proprio da questo intreccio fra i lavori dei Pastori e la fede semplice dei pellegrini, sotto la protezione materna di Maria”.
E, rivolgendosi a tutti gli educatori, indica quindi “tre semplici atteggiamenti” per “trasmettere ai nostri giovani i valori che li rendano artefici di una Nazione e di un mondo più giusti, solidali e fraterni”.
Innanzitutto, “mantenere la speranza”. Commentando la lettura dell’Apocalisse, il Papa riconosce le “difficoltà ci sono nella vita”, ma esorta alla fiducia, perché “Dio non lascia mai che ne siamo sommersi”. Di qui l’appello: “Non perdiamo mai la speranza! Non spegniamola mai nel nostro cuore! Il “drago”, il male, c’è nella nostra storia, ma non è lui il più forte”. Quindi, è decisivo sottrarsi al “fascino di tanti idoli che si mettono al posto di Dio e sembrano dare speranza”: in realtà, sono “compensazioni”, “idoli passeggeri”. L’educatore, ha fatto capire, è chiamato a incoraggiare “la generosità che caratterizza i giovani”, convinti che “non hanno bisogno solo di cose, hanno bisogno soprattutto che siano loro proposti quei valori immateriali che sono il cuore spirituale di un popolo, la memoria di un popolo”.
Il secondo atteggiamento richiede di “lasciarsi sorprendere da Dio”, da Colui che sempre stupisce, come il vino nuovo nel Vangelo”. Sempre “Dio riserva il meglio per noi”; ma a sua volta “chiede che noi ci lasciamo sorprendere dal suo amore, che accogliamo le sue sorprese”. Di qui l’invito: “Fidiamoci di Dio! Lontano da Lui il vino della gioia, il vino della speranza, si esaurisce. Se ci avviciniamo a Lui, se rimaniamo con Lui, ciò che sembra acqua fredda, ciò che è difficoltà, ciò che è peccato, si trasforma in vino nuovo di amicizia con Lui”.
Infine, il Papa richiama la condizione di fondo del credente: “Vivere nella gioia, essere testimoni di questa gioia”. Poiché “Dio ci accompagna, abbiamo una Madre che sempre intercede per la vita dei suoi figli, Gesù ci ha mostrato che il volto di Dio è quello di un Padre che ci ama”, il cristiano non ha la faccia di chi sembra trovarsi in un lutto perpetuo: se siamo davvero innamorati di Cristo e sentiamo quanto ci ama, il nostro cuore si «infiammerà» di una gioia tale che contagerà quanti vivono vicini a noi”.
24 Luglio 2013

Agenda »

Martedì 07 Maggio 2024
LUN 06
MAR 07
MER 08
GIO 09
VEN 10
SAB 11
DOM 12
LUN 13
MAR 14
MER 15
GIO 16
VEN 17
SAB 18
DOM 19
LUN 20
MAR 21
MER 22
GIO 23
VEN 24
SAB 25
DOM 26
LUN 27
MAR 28
MER 29
GIO 30
VEN 31
SAB 01
DOM 02
LUN 03
MAR 04
Servizio Nazionale per la pastorale giovanile Convegno Nazionale di pastorale giovanile "Domine, quo vadis?"
Il Convegno Nazionale di pastorale giovanile si svolgerà presso la Fraterna Domus di Sacrofano (RM) dal 6 al 9 maggio 2024 e vedrà il coinvolgimento di tutti gli Incaricati impegnati nella cura della pastorale giovanile italiana. L´obiettivo è quello di offrire traiettorie di futuro per il cammino dei giovani e degli adolescenti.
Come prendersi cura di qualcuno è un tema che da sempre affascina l’umanità. Abbiamo iniziato dalla semplicità di piccoli gesti di aiuto per poi definire nel tempo forme di cura organizzata sempre più evolute. La sapienza del cristianesimo e il senso di una solidarietà diffuse hanno generato l’ospedale insieme ad altre strutture specializzate. Nel tempo, tutti i paesi nel mondo si sono dotati di un sistema più o meno ampio di assistenza.In Italia, la cura delle persone affette da problemi di salute ha un carattere universalistico. Chiunque risieda, anche temporaneamente, sul nostro territorio ha diritto ad essere curato. Oggi, questo sistema presenta punti di crescente criticità. Cosa pensare? Che fare? Quali correttivi applicare? Quale contributo può dare la comunità cristiana?Sono alcune delle domande che questo convegno nazionale vuole affrontare.Per le modalità di iscrizione e il Programma provvisorio in continuo aggiornamento visita il Sito web del Convegno nazionale di Pastorale della salute CEINote organizzative