In questo modo, accanto ai punti già ricordati dall’Agenda di Reggio (intraprendere, educare, includere, slegare la mobilità sociale, completare la transizione istituzionale), si toccano “i nodi antropologici essenziali per il futuro della persona umana”, nella convinzione che “il «favor familiae», sancito dalla legge dello Stato fin dal suo livello costituzionale, non è in contrasto ma diventa garanzia anche per i diritti individuali”.
Il lavoro di preparazione, spiega il Comitato, coinvolge anche la riflessione anche sul matrimonio, “via esigente e affascinante”, che per i cristiani diviene “sacramento di amore pieno e disperanza”.
Nel contempo, dire famiglia “chiama in causa diversi aspetti economici e ci aiuta a considerarli anzitutto in rapporto al primato della persona”.
Il discernimento porterà anche a “ascoltare la speranza che ci viene dal vissuto di tantissime famiglie; riconoscere la famiglia come luogo naturale e insostituibile di generazione e di rigenerazione della persona, della società e del suo sviluppo anche materiale; essere concretamente vicini ed essere percepiti come vicini dalle famiglie – genitori e figli – che soffrono per i motivi più diversi…”.
Nelle prossime settimane sarà pubblicato anche il documento preparatorio.