“Siamo qui per pregare per quanti sono segnati dalla sciagura; ma anche per riflettere e diventare più pensosi circa l’umana condizione, la nostra finitezza, e così crescere nella sapienza del cuore e della vita”.
Con queste parole, domenica 12 febbraio a Roma, nella Basilica di S. Maria degli Angeli, il Card. Angelo Bagnasco ha concluso l’omelia nella celebrazione eucaristica in suffragio delle vittime della nave Concordia, recentemente arenata sugli scogli dell’isola del Giglio.
Alla preghiera per le vittime, i naufraghi e i dispersi della Nave Concordia, recentemente arenata sugli scogli dell’isola del Giglio, il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha unito la stima e la gratitudine dell’Italia per “persone e istituzioni, che hanno fatto il proprio dovere in modo ammirevole, e i molti volontari che si sono prontamente offerti e prodigati per concorrere all’urgente soccorso”. In loro, ha aggiunto, “riconosciamo l’anima profonda del nostro popolo, ricco di intelligenza e di cuore, sempre capace di grandi cose senza perdersi d’animo”.
Alla celebrazione ha preso parte anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.