Il luogo in cui la testimonianza è più urgente è là dove vivi, dove spesso si crede di conoscere già il cristianesimo o dove sono attecchiti pregiudizi che considerano la Chiesa come un centro di potere, il clero come una casta, i cristiani come gente malinconica. Parte da qui l’ultima catechesi del Card. Bagnasco.
Il Cardinale Presidente riconduce “tutto ciò che nel mondo si perpetra contro l’uomo, la vita umana, la libertà, la famiglia” a “inevitabili conseguenze di una devastante aridità spirituale e morale”, che trova le sue punte nel secolarismo (“un modo di pensare senza Dio, senza alcun riferimento trascendente, come se l’uomo fosse un grumo di materia”) e nel consumismo (“un modo di vivere senza Dio, all’insegna della materialità”).
Sono deserti che lambiscono anche i credenti e svuotano la testimonianza. Di qui l’appello del Cardinale a “mantenerci tutti in stato di permanente conversione”; a “conoscere il mistero di Cristo e della Chiesa”; a fidarci del Vangelo, senza rinunciare ad essere “sale della terra e luce del mondo” e ad “amare a Chiesa”, di cui si è “parte affettiva e attiva”.