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“Giovani,
cercate la bellezza”

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Quale è oggi il martirio? Non usa mezzi termini mons. Simone Giusti, vescovo di Livorno, nell’indicare ai giovani il sentiero della testimonianza: “Rimanere se stessi di fronte ad un potere imperiale così fortemente omologante non solo nel pensiero unico, materialista, ma anche nei comportamenti; avere il Signore Gesù come unico Dio, come unico criterio di scelta per la propria vita; vivere la fedeltà all’eucarestia domenicale, specie in estate; non immolare figli all’idolo del proprio egoismo; vivere la purezza prima e dopo il matrimonio; reggere alla tentazione a non essere come gli altri che sono pagani”. “È duro”, ha ammesso il Catechista: siamo di fronte ad “un martirio etico, dettato dal ‘Nuovo Impero’ il quale, come sempre, vuole che tutti abbiano gli stessi comportamenti e come tanti ‘balilla’ sottostare tutti le stesse parole d’ordine”.
Secondo mons. Giusti, “la razionalità occidentale ha estremo bisogno di essere illuminata tramite l’esperienza mistica anche e soprattutto quella dei ragazzi”. Servono “giovani tesi alla ricerca e al possesso del bello” perché “solo persone che hanno fatto esperienza della bellezza di Dio potranno orientarsi nel mondo e riconoscere il Signore fra mille volti e mille voci e radicarsi nella fede”.
Ai ragazzi che lo ascoltavano il Vescovo ha rilanciato l’interrogativo di Dostoevskij: “è la bellezza che salverà il mondo?”. E ha aggiunto: “occorre educare a riconoscere il bello, e l’educazione della sensibilità religiosa, alla bellezza è uno dei compiti più importanti della formazione cristiana” soprattutto in “anni in cui si palesa il rischio di un ritorno all’imbarbarimento dei cuori (infanticidio, visione economicista e efficientista dell’uomo, abdicazione ai diritti dell’uomo, soppressione dell’handicappato e dell’anziano ammalato)”. La catechesi di mons. Giusti è dunque un accorato appello a “testimoniare la bellezza dell’Amore”. “Solo giovani che hanno iniziato a gustare quanto è buono il Signore – ha sottolineato – saranno suoi instancabili e fedeli ricercatori; solo gente che ha visto anche solo per un attimo la Bellezza, porterà nel cuore il desiderio di rincontrarla ed avrà dentro di se la pietra focale per valutare tutte le esperienze che vive”.
19 Agosto 2011

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Come prendersi cura di qualcuno è un tema che da sempre affascina l’umanità. Abbiamo iniziato dalla semplicità di piccoli gesti di aiuto per poi definire nel tempo forme di cura organizzata sempre più evolute. La sapienza del cristianesimo e il senso di una solidarietà diffuse hanno generato l’ospedale insieme ad altre strutture specializzate. Nel tempo, tutti i paesi nel mondo si sono dotati di un sistema più o meno ampio di assistenza.In Italia, la cura delle persone affette da problemi di salute ha un carattere universalistico. Chiunque risieda, anche temporaneamente, sul nostro territorio ha diritto ad essere curato. Oggi, questo sistema presenta punti di crescente criticità. Cosa pensare? Che fare? Quali correttivi applicare? Quale contributo può dare la comunità cristiana?Sono alcune delle domande che questo convegno nazionale vuole affrontare.Per le modalità di iscrizione e il Programma provvisorio in continuo aggiornamento visita il Sito web del Convegno nazionale di Pastorale della salute CEINote organizzative