A tutto questo il Catechista contrappone “un’altra direzione”: l’incontro. Mons. Coletti cita la frase dell’enciclica di Benedetto XVI “Deus Caritas est”: “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”. E ribadisce che “decisivo è l’incontro con Cristo”. Un incontro che cambia la vita. Come succede quando ci si innamora: “purché non si tratti solo di desiderio o superficiale simpatia – ha affermato il Vescovo facendo un riferimento vicino all’esperienza di molti giovani – la presenza dell’amato trasforma stabilmente anche la mia identità: non sono più quello di prima”. “Posso dire di essermi ‘innamorato’ di Gesù? Posso dire d’essere dentro la sua ‘passione’?”, ha domandato mons. Coletti. “Di qui emerge chiara l’identità del cristiano”, ha sottolineato indicando come esempio l’esperienza dell’apostolo Paolo: “un uomo che ha una sola radice, il suo essere in Cristo”.