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Con uno sguardo
carico di speranza

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Nella società post-moderna o ipermoderna, molti adulti vivono una sorta di «estraneità» di fronte al messaggio cristiano: il contesto registra, da un lato, ad una ricerca solitaria di senso e, dall’altro, ad una generalizzazione e banalizzazione dell’ascolto e della comunicazione.
Ha preso le mosse da questa cornice la corposa riflessione con cui don Guido Benzi – direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale – ha introdotto il XLV Convegno nazionale dei direttori degli Uffici Catechistici diocesani (Pesaro, 20-23 giugno), dedicato alla formazione cristiana degli adulti, nel contesto del cammino degli Orientamenti Pastorali della CEI, Educare alla vita buona del Vangelo.
“L’avvenimento decisivo è l’incontro con Cristo, sorgente, itinerario e traguardo di ogni prassi pastorale – ha detto mons. Piero Coccia, Arcivescovo Metropolita di Pesaro, nell’aprire il Convegno – e questo coinvolge specialmente la catechesi e impegna la testimonianza”. Pur riconoscendo “le difficoltà che oggi si incontrano nel coinvolgere gli adulti in un cammino sistematico di formazione”, ha esortato a riconoscere le “tante esperienze in atto”, che costituiscono “veri e propri indicatori di futuro”.
Su questa stessa linea, don Benzi, fin dalle prime battute, ha invitato ad affrontare il contesto odierno con “uno sguardo carico di speranza”, capace di “cogliere dall’interno della fatica dell’annuncio, l’opera di quel Dio che fa giungere a frutto ed alla gioia del raccolto il seme sparso nei campi del mondo”.
“La verifica sulle sperimentazioni dei cammini di Iniziazione cristiana, così esplicitamente richiesta dagli Orientamenti e tanto attesa dalle comunità cristiane – ha spiegato – è un obiettivo fondamentale del nostro servizio catechistico, a tutti i livelli; tuttavia sono gli stessi Orientamenti ed il dibattito svoltosi nei mesi scorsi, che ci hanno convinti ad incominciare questo cammino proprio attraverso una riflessione sulla qualità formativa degli adulti”.
Soffermandosi sulla responsabilità di quel cantiere educativo che è la comunità cristiana, il direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale ha evidenziato il passaggio degli Orientamenti che fa da leitmotiv al programma del Convegno: “La catechesi sostiene in modo continuativo la vita dei cristiani e in particolare gli adulti, perché siano educatori e testimoni per le nuove generazioni”.
Per evitare ogni astrattezza, Benzi non ha eluso la domanda che soggiace a qualsiasi iniziativa pastorale, circa l’identità degli adulti ai quali si intende rivolgersi. Nella risposta ha recuperato una recente relazione di Daniele Marin, che descrive la parrocchia come un centro da cui si dipartono tre cerchi concentrici: un primo – il più ristretto – al cui interno si collocano i più fedeli, quelli che sociologicamente si definiscono i praticanti; oltre, un altro cerchio, più ampio, che rinvia a quel mondo che la comunità incrocia grazie a sacramenti dei figli o di parenti, che frequenta saltuariamente, ma che comunque si ha occasione in un modo o nell’altro di incontrare; infine, un terzo cerchio, il più vasto: un popolo di battezzati, che quindi fa parte della famiglia della Chiesa, ma che ha interrotto ogni tipo di rapporto, a volte anche solo occasionale.
Alla luce di tale realtà, la cura e la giusta preoccupazione della comunità ecclesiale nei confronti del mondo degli adulti – ha evidenziato Benzi – richiede di “dedicare tempo e spazio alla formazione e all’accompagnamento degli adulti che sono già all’interno delle nostre realtà ecclesiali, tenendo presente che essi non sono al di fuori delle dinamiche sociali odierne e che dunque, in qualche modo, hanno già elaborato una sintesi ed una risposta di fede personale: si tratta di coloro che sono presenti nei Consigli pastorali, nelle varie attività di carattere formativo o caritativo, di coloro che partecipano alla vita delle nostre comunità, soprattutto degli stessi catechisti che chiedono formazione”.
Ed ha, quindi, evidenziato: “Rivolgersi a queste persone significa in qualche modo toccare e far emergere una «responsabilità» di testimonianza e di educazione condivisa nella comunità ecclesiale: la sfida è che le Comunità cristiane, con la loro vita, con i loro impegni, con le loro celebrazioni costituiscano un ambiente educativo per la fede”.
La riflessione sull’educazione ha offerto a Benzi la possibilità di un’ulteriore sottolineatura: “La dimensione relazionale dell’educazione ci costringe a guardare in modo dinamico e tridimensionale il tema della formazione degli adulti”. Citando gli Orientamenti pastorali ha ricordato, a questo proposito, che “educare richiede un impegno nel tempo, che non può ridursi a interventi puramente funzionali e frammentari; esige un rapporto personale di fedeltà tra soggetti attivi, che sono protagonisti della relazione educativa, prendono posizione e mettono in gioco la propria libertà”.
Proprio in questa luce, l’educazione riveste anche una qualità profondamente testimoniale dell’educazione: “Educa – ha ricordato il Direttore citando gli Orientamenti – chi è capace di dare ragione della speranza che lo anima ed è sospinto dal desiderio di trasmetterla. E’ in tal senso che i vescovi richiamano l’importanza dell’adulto e il suo dovere di educare le nuove generazioni”
E ha concluso: “L’uomo, non ha solo la necessità di pensare all’eternità come risposta alla sua fuga dalla morte, l’uomo, ogni uomo, grida a Dio con la sua esistenza che tutto venga salvato dall’Amore, anche il tempo e lo spazio, anche la nostra carne, la nostra vita, i nostri affetti, ciò che noi siamo, ciò che desideriamo. La verità dell’Incarnazione può essere intesa in tal senso come una via profondamente educativa: educare l’uomo ad essere più uomo e a realizzarsi in Gesù Signore”.
A margine dell’intervento, don Benzi ha annunciato che, con nomina del Segretario Generale della CEI, sostituiranno a partire dall’autunno in qualità di collaboratori dell’Ufficio Catechistico Nazionale, per il Settore del Servizio per il Catecumenato: mons. Paolo Sartor, catecheta dell’Arcidiocesi di Milano (sostituisce mons. Walther Ruspi); per il Settore dell’Apostolato Biblico: don Dionisio Candido, biblista, direttore dell’Istituto di Scienze Religiose di Siracusa (subentra a don Cesare Bissoli); per il settore della catechesi alle persone disabili, suor Veronica Amata Donatello, catecheta delle suore Alcantarine di Roma (avvicenda il dott. Vittorio Scelzo).
 
20 Giugno 2011

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