Prima il bene comune. Appello del presidente della Cei

Editoriale di Avvenire

Di fronte alla crisi sociale e politica in cui è precipitata la «nostra diletta Italia» ogni persona di buona volontà ha il dovere di rinnovare il proprio impegno, ciascuno nel suo ruolo, per il bene supremo del Paese. Mai come oggi c’è un urgente bisogno di uomini e donne che sappiano usare un linguaggio di verità, parlando con franchezza, senza nascondere le difficoltà, senza fare promesse irrealizzabili ma indicando una strada e una meta. Questo è il tempo grave della responsabilità e non certo dello scontro istituzionale, politico e sociale. Per il bene delle famiglie, dei giovani e dei figli del popolo italiano.

Invito tutti gli uomini e le donne di buona volontà affinché si prendano cura del nostro amatissimo Paese con un umile spirito di servizio e senza piegarsi a visioni ideologiche, utilitaristiche o di parte. E rinnovo l’appello di don Luigi Sturzo a «tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria». È infatti eticamente doveroso lavorare per il bene comune dell’Italia senza partigianeria, con carità e responsabilità, senza soffiare sul fuoco della frustrazione e della rabbia sociale. Una rabbia che in queste ore trova drammaticamente spazio in uso irresponsabile ed esecrabile dei social network persino contro la persona del Presidente della Repubblica e la sua misurata e saggia azione di garanzia di tutti i concittadini.

Mai come in questi giorni c’è assoluto bisogno di rispettare la volontà popolare, che si è espressa liberamente il 4 marzo, e tutte le Istituzioni civili che rappresentano l’architrave insostituibile della nostra democrazia e della nostra libertà: dalla più elevata, il Capo dello Stato, alla più rappresentativa, il Parlamento.

In questo momento difficile servono, dunque, parole di concordia e di dialogo per abbattere i muri di inimicizia e per superare lo spirito di divisione che sembra diffondersi nel Paese. Noi tutti rivestiti di responsabilità abbiamo il compito, per primi, di pacificare gli animi e di dare dei segnali concreti di speranza attraverso un linguaggio sobrio e consapevole. E oggi, tutti assieme, con carità e con senso del dovere, possiamo scrivere la prima pagina, forse la più importante.

Nel nome dell’Italia e dell’unità del Paese.
Esorto, quindi, tutti i credenti a pregare, e tutti gli italiani a lavorare, insieme, per la custodia e la salvezza del nostro grande e bellissimo Paese. A questo proposito, faccio mie alcune preziose parole della preghiera per l’Italia scritta da san Giovanni Paolo II: «O Dio, nostro Padre, ti lodiamo e ringraziamo. Tu che ami ogni uomo e guidi tutti i popoli, accompagna i passi della nostra nazione, spesso difficili ma colmi di speranza. (…) La tua legge d’amore conduca la nostra comunità civile a giustizia e solidarietà, a riconciliazione e pace». Che Dio benedica l’Italia!

Editoriale del Card. Gualtiero Bassetti (su www.avvenire.it)

S. Em. Card. Gualtiero Bassetti

30 Maggio 2018

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Servizio Nazionale per la pastorale giovanile Convegno Nazionale di pastorale giovanile "Domine, quo vadis?"
Il Convegno Nazionale di pastorale giovanile si svolgerà presso la Fraterna Domus di Sacrofano (RM) dal 6 al 9 maggio 2024 e vedrà il coinvolgimento di tutti gli Incaricati impegnati nella cura della pastorale giovanile italiana. L´obiettivo è quello di offrire traiettorie di futuro per il cammino dei giovani e degli adolescenti.
Come prendersi cura di qualcuno è un tema che da sempre affascina l’umanità. Abbiamo iniziato dalla semplicità di piccoli gesti di aiuto per poi definire nel tempo forme di cura organizzata sempre più evolute. La sapienza del cristianesimo e il senso di una solidarietà diffuse hanno generato l’ospedale insieme ad altre strutture specializzate. Nel tempo, tutti i paesi nel mondo si sono dotati di un sistema più o meno ampio di assistenza.In Italia, la cura delle persone affette da problemi di salute ha un carattere universalistico. Chiunque risieda, anche temporaneamente, sul nostro territorio ha diritto ad essere curato. Oggi, questo sistema presenta punti di crescente criticità. Cosa pensare? Che fare? Quali correttivi applicare? Quale contributo può dare la comunità cristiana?Sono alcune delle domande che questo convegno nazionale vuole affrontare.Per le modalità di iscrizione e il Programma provvisorio in continuo aggiornamento visita il Sito web del Convegno nazionale di Pastorale della salute CEINote organizzative