Mt.25, 14-29
Cari fratelli e sorelle,
la parabola dei talenti, che tante volte abbiamo ascoltato, ci fa spesso riflettere sui doni – i talenti – che abbiamo ricevuto nella nostra vita personale. Ci invita alla responsabilità di usare bene quei talenti affidatici dal Signore. Forse mai abbiamo pensato che i talenti non sono solo le opportunità o le qualità della nostra vita personale.
Vorrei oggi leggere il dono dei talenti in un altro senso. Essi sono il dono di una patria, di una comunità nazionale. Ognuno riceve il dono di una patria: forse c’è chi lo riceve con più opportunità chi con meno, ma tutti hanno una patria. Diceva San Giovanni Paolo II: “L’espressione ‘patria’ si collega con il concetto e con la realtà di ‘padre’”. È “l’insieme di beni che abbiamo ricevuto dai nostri padri”: eredità di terra, di storia, di cultura, di valori spirituali, di lingua…”.
Forse non abbiamo riflettuto al gran dono di Dio rappresentato dall’avere una patria. È scontato. Ma coloro che l’hanno persa o che ne sono stati scacciati o l’hanno dovuta abbandonare, sanno bene quale valore essa abbia. Tanti rifugiati e profughi cercano una patria con un volto materno. In guerra – e ricordo i racconti della mia infanzia – si capisce il valore di una patria in pace. Diceva ancora Giovanni Paolo II che il proprio Paese “è per ciascuno, in un modo, molto vero, una madre”. …
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S. Em. Card. Gualtiero Bassetti