Venerati e Cari Confratelli,
la solennità dell’Ascensione riempie ancora i nostri occhi e il nostro cuore. E mentre ci prepariamo a celebrare la grande festa della Pentecoste, in calendario per domenica prossima, ci lasciamo avvincere ancora una volta dal mistero della Pasqua, «evento sorprendente che costituisce la chiave di volta del cristianesimo […], cambia la vita e illumina l’intera esistenza delle persone e dei popoli» (Benedetto XVI, Discorso all’Udienza del Mercoledì, 26 marzo 2009).
Molteplici sono gli incontri che connotano l’attività di un Vescovo. Ma non c’è dubbio che l’assemblea generale è tra i più espressivi, dunque tra i più attesi. E sebbene in questo 2009 sia prevista un’ulteriore convocazione nel mese di novembre, l’odierno appuntamento ci riserva non di meno la fragranza di quel collegialis affectus che è dimensione a suo modo costitutiva del nostro lavorare insieme (cfr Direttorio per il ministero pastorale dei Vescovi, nn. 28 e 31). Conveniamo dalle nostre Chiese per discernere in spirito di vera comunione il momento che ci è dato di vivere e le questioni che interpellano il nostro ministero, non cessando di camminare insieme dietro al Signore Gesù.
Non ci sfugge la peculiarità della sollecitudine che qui deve esprimersi rispetto al territorio in cui sono piantate le nostre Chiese. Sappiamo bene di doverci insieme far carico delle attese che sono rivolte al Vangelo, così come vi è una responsabilità collegiale che va esercitata nei riguardi di una serie di situazioni che accomunano le nostre diocesi e interrogano il loro futuro. Lo Spirito Santo ci doni di vivere questi giorni nell’intensità della grazia, lieti e docili rispetto ad essa, così che quanto pensiamo e diciamo sia a gloria di Dio, per la vita del nostro popolo e della nostra Nazione.
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S. Em. Card. Angelo Bagnasco