L’augurio di “buon Natale” echeggia e rimbalza da una voce all’altra nella festosità di questo santissimo giorno. Nell’omelia di questa notte ho augurato di lasciarci abbracciare dalla tenerezza di Dio, che allarga le sue braccia nella grotta di Betlemme. Solo Lui è in grado di svelare all’uomo il mistero di se stesso, delle proprie pungenti nostalgie, dei propri aneliti alti, delle delusioni cocenti a fronte di sconfitte inattese e a volte umilianti. Solo Lui! Per questo il Padre ha mandato il Figlio unigenito, perché l’uomo non rimanesse un doloroso enigma per se stesso, una domanda senza risposta e quindi senza significato, un peso da portare. Sappiamo per esperienza che si può giocare la vita per un mistero, ma non per un punto di domanda!
S. Em. Card. Angelo Bagnasco