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Omelia di S.Em.za Card. Angelo Bagnasco – Venerdì Santo, 2 aprile 2010

Omelia di S.Em.za Card. Angelo Bagnasco - Venerdì Santo, 2 aprile 2010
1. La nostra voce si unisce a quella della Liturgia solenne e austera del Venerdì Santo. Presi per mano dai sacri riti, ci sentiamo condotti anche noi sulla via del Calvario, confusi in quella folla vociante e scomposta, dietro a quell’uomo vacillante sotto il legno della sua condanna. Anche noi, quasi col fiato sospeso, ci vediamo in cima a quel piccolo colle dove è piantata la croce. Vediamo un’aria frenetica intorno, quasi che tutti, soldati e capi, vogliano concludere presto quell’ “affare”, concluderlo e non parlarne più! Issato sulla croce, ponte fra terra e cielo, la folla sembra placarsi e da urlante – “via, via, crocifiggilo!” – diventa ora silenziosa, in attesa dell’ultimo respiro. Così tutto sarà finito! Essi non sanno che, in realtà, niente finisce, ma tutto si compie. Sì, perché quando si porta a termine una missione, essa più che finire, si compie: lo scopo è raggiunto e un mondo nuovo inizia, una novità che è ormai incisa nella carne della vita, per sempre. La folla crede di terminare una questione fastidiosa, ma in realtà Gesù porta a compimento un progetto di salvezza che viene da lontano, dal cuore di Dio, da quando Dio si è commosso per il nostro niente.

  Ad un certo momento succede l’imprevisto: “era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce disse: Padre, nelle tue mani consegno il spirito. E detto questo, spirò” (Lc 23, 44-46). Il cielo e la terra sembrano precipitare nell’angoscia, e tutto si avvolge di tenebra: non solo gli occhi della folla, ma anche gli occhi dell’universo guardano a quel piccolo punto della terra, a quel legno intriso dal sangue di Dio, diventato l’altare dove si ricongiunge l’uomo e Dio.

S. Em. Card. Angelo Bagnasco

02 Aprile 2010

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Il Convegno Nazionale di pastorale giovanile si svolgerà presso la Fraterna Domus di Sacrofano (RM) dal 6 al 9 maggio 2024 e vedrà il coinvolgimento di tutti gli Incaricati impegnati nella cura della pastorale giovanile italiana. L´obiettivo è quello di offrire traiettorie di futuro per il cammino dei giovani e degli adolescenti.
Come prendersi cura di qualcuno è un tema che da sempre affascina l’umanità. Abbiamo iniziato dalla semplicità di piccoli gesti di aiuto per poi definire nel tempo forme di cura organizzata sempre più evolute. La sapienza del cristianesimo e il senso di una solidarietà diffuse hanno generato l’ospedale insieme ad altre strutture specializzate. Nel tempo, tutti i paesi nel mondo si sono dotati di un sistema più o meno ampio di assistenza.In Italia, la cura delle persone affette da problemi di salute ha un carattere universalistico. Chiunque risieda, anche temporaneamente, sul nostro territorio ha diritto ad essere curato. Oggi, questo sistema presenta punti di crescente criticità. Cosa pensare? Che fare? Quali correttivi applicare? Quale contributo può dare la comunità cristiana?Sono alcune delle domande che questo convegno nazionale vuole affrontare.Per le modalità di iscrizione e il Programma provvisorio in continuo aggiornamento visita il Sito web del Convegno nazionale di Pastorale della salute CEINote organizzative