Carissimi Fratelli e Sorelle
1. Sono lieto di essere con voi per celebrare la Santa Eucaristia e per una seppur breve visita a Nomadelfia. La presenza di Don Stefano Vassallo è l’occasione concreta per conoscere una realtà di cui ho spesso sentito parlare ma da lontano. Ricordo con simpatia il vostro recente passaggio a Genova, e vi ringrazio per la testimonianza di fede e di gioia che avete dato. C’è bisogno di testimoniare che il Cristianesimo è possibile e bello, che il Signore Gesù è la ragione della nostra vita. La vostra realtà, intuizione felice e provvidenziale di don Zeno, arricchisce la moltitudine dei carismi con i quali lo Spirito abbellisce il volto della Chiesa: la fraternità evangelica, la coscienza vivissima della centralità della famiglia, l’accoglienza di chi ha bisogno di genitori, qualificano la vostra vita e fanno della vostra parrocchia non qualcosa di estraneo ma di familiare, un segno della nostra origine e del nostro futuro. Dio non è solitudine e isolamento, ma comunione e amore, potremmo dire, è “famiglia”. Per questo, per vivere la realtà di Nomadelfia, è vitale tenere lo sguardo fisso su Gesù, il volto di Dio. Per questo la preghiera, la meditazione delle Scritture, l’Eucaristia, la Confessione, sono il pane quotidiano della Comunità. Sono l’anima della vostra regola di vita, anzi, sono la vostra regola. Rimanere ai piedi del Maestro permette di poter fare tutto quello che la vita comune richiede di fare, con regolarità, impegno, gioia.
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S. Em. Card. Angelo Bagnasco