la Sua presenza tra noi è sempre il momento più atteso dell’Assemblea generale e i Vescovi desiderano esprimerLe sincera gratitudine per l’attenzione con cui guida la Chiesa che è in Italia e segue il nostro amato Paese, sostenendo tutti – credenti e non credenti – con l’intraprendenza della Sua parola e la luce della Sua testimonianza. La Sua quotidiana sollecitudine si manifesta visibilmente nelle Sue Visite pastorali, come in quella più recente alla Chiesa di Arezzo-Cortona-Sansepolcro o in quella ormai imminente a Milano per l’Incontro mondiale delle famiglie.
Come Vescovi, sentiamo il bisogno di confermare davanti a Pietro la responsabilità di dare voce ai problemi e alle difficoltà della nostra gente, ma anche la missione di farci interpreti delle attese e delle speranze del nostro popolo. In tale contesto, abbiamo ammirato nel Suo Magistero e nelle Sue scelte un’accentuazione appassionata che punta decisamente alla fede: o c’è o vi è il niente. L’indizione dell’Anno della fede, e il prossimo Sinodo mondiale sull’evangelizzazione, sono una indicazione chiara del cammino da percorrere, non senza compiere a livello personale una decisa ripresa dell’atto di fede nella sua plausibilità e nei suoi contenuti. Peraltro, come Chiesa italiana, stiamo impegnandoci in questo decennio a riproporre l’educazione come l’orizzonte per restituire fiducia e prospettiva ad una società che è segnata da una crisi che non è solo economica, ma più profondamente etica e culturale. E’ necessario riprendere ad educare innanzitutto alla fede persuasi che «la fede non deve essere presupposta ma proposta […] deve essere sempre annunciata» (Benedetto XVI, Discorso in Apertura del Convegno pastorale della diocesi di Roma, 13 giugno 2011). In particolare, in questo nostro incontro abbiamo riflettuto sulla fede degli adulti e tra questi di quanti “ricominciano” a credere, dopo un tempo di distanza o di indifferenza. Occorre recuperare tutti la persuasione che è sempre possibile ‘ricominciare’ e che innumerevoli sono le occasioni esistenziali che la Grazia dissemina per incontrare Gesù.
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S. Em. Card. Angelo Bagnasco