Cari Confratelli,
questa sera il nostro sguardo non può che partire dalla cronaca pesante e perdurante che in questi mesi ha interessato il Centro Italia: le continue scosse, le eccezionali nevicate, le vittime, i feriti, gli affetti, le case, le chiese e i paesi distrutti, ci hanno portato a esprimere in diversi modi la nostra vicinanza solidale alle popolazioni colpite dal sisma. Con le parole del Santo Padre, che ha voluto recarsi in prima persona sui luoghi terremotati, vogliamo ringraziare “i parroci che non hanno lasciato la terra”: si sono comportati da veri pastori. Ringraziamo, quindi, “le mani di tanta gente che hanno aiutato a uscire da questo incubo, le mani dei Vigili del Fuoco, le mani di tutti quelli che hanno dato del proprio” (Discorso alle popolazioni colpite dal terremoto, 5 gennaio 2017): l’hanno fatto e lo stanno facendo con dedizione generosa e altamente professionale.
La tragedia – che tale rimane – ci sta consegnando anche il volto migliore del nostro Paese, della nostra gente, pronta a mettere in gioco la propria vita per salvare quella altrui; disposta a rinunciare a qualcosa di proprio per condividerlo con chi tutto ha perso. Ringraziamo, quindi, le comunità cristiane che – in risposta alla colletta indetta dalla Cei – hanno contribuito finora con quasi 22 milioni di euro. Attraverso le Caritas diocesane ci hanno dato la possibilità di intervenire con risposte ai bisogni primari, con la realizzazione di alcune strutture polifunzionali e l’avvio dei primi progetti sociali e di sviluppo economico.
Come Conferenza Episcopale Italiana – oltre al primo milione di euro stanziato dai fondi otto per mille il giorno stesso delle prime scosse – abbiamo messo a disposizione di ogni Diocesi interessata 300 mila euro per interventi su edifici ecclesiastici, destinati al culto e alla pastorale.
Ringraziamo tanti Paesi del mondo intero – alcuni di loro, significativamente, fra i più poveri – per non aver fatto mancare il loro contributo. Un grazie convinto lo rivolgiamo anche alle Istituzioni, a partire dalla Protezione Civile. Il lavoro congiunto e costante di questi mesi con il Commissario Straordinario per la ricostruzione e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ci ha portato alla firma di un Protocollo d’Intesa, alla costituzione di un Tavolo tecnico e all’istituzione di una Consulta per i beni culturali di interesse religioso.
Questa tragedia ci sta consegnando un appello – peraltro già ampiamento raccolto – per una piena consonanza d’intenti. Mentre facciamo nostre le parole del Capo dello Stato che ha chiesto “grande unità e responsabilità per contribuire ad alleviare le sofferenze delle persone coinvolte”, assicuriamo che la Chiesa continuerà a offrire un contributo concreto ed efficace al cammino del Paese. …